Il lavoro minorile: una piaga che soffoca la speranza

Giocare e andare a scuola sono diritti dei bambini.

Il Papa ribadisce che “tanti bambini nel mondo non hanno la libertà di giocare, di andare a scuola, e finiscono per essere sfruttati come manodopera”. Papa Francesco più volte ha auspicato che la Comunità Internazionale per la promozione del riconoscimento fattivo dei diritti dell’infanzia debelli questa piaga e dice: “i bambini devono poter giocare studiare, pregare e crescere nelle proprie famiglie. Guai a chi li fa schiavi”.

La Giornata Mondiale (12 giugno), è stata istituita nel 2002 dall’Organizzazione Internazionale del Lavoro, (ILO) acronimo di International Labour Organization, per sensibilizzare maggiormente l’attenzione globale sullo sfruttamento del lavoro minorile e per intraprendere e monitorare le azioni da mettere in campo per sconfiggere questo fenomeno di particolare gravità che affligge varie parti del mondo.

Secondo i dati elaborati dall’ILO, agenzia delle Nazioni Unite che si occupa di promuovere i diritti umani internazionalmente riconosciuti, in particolare quelli relativi al lavoro, il numero di lavoratori minori a livello mondiale si aggira intorno ai 218 milioni. Bambini e bambine, ragazzi e ragazze dai 5 ai 17 sono impiegati in lavori sottopagati e anche spesso pericolosi per la salute che nel tempo li logorano nel fisico e li distruggono nella mente. Questo fatto è concentrato nei paesi più poveri del mondo come l’Africa, Asia e il Sud America dove il fenomeno, causa e conseguenza della povertà dei territori, compromette lo sviluppo di lungo periodo di questi Paesi.

“Troppo spesso, nel mondo, i minori di cui si sfrutta il lavoro sono impiegati in occupazioni pericolose o in condizioni lavorative non sicure. L’Europa e l’Italia non sono esenti da questo: soprattutto quando il bambino è lasciato solo è più facile che si trovi imbrigliato nelle reti dello sfruttamento. Siamo tutti chiamati a spezzare queste catene per contrastare ogni forma di abuso, nella consapevolezza che abbiamo bisogno che soprattutto i più giovani devono poter sviluppare appieno le loro capacità”. Secondo il Presidente della Repubblica Italiana Sergio Mattarella, “la scuola – la prima Istituzione che i bambini incontrano – resta un presidio essenziale per contrastare la negazione dei diritti dell’infanzia ed è dunque la migliore alleata di bambini e ragazzi nella costruzione del loro futuro”.

Le Figlie di Maria Ausiliatrice, nella loro missione educativa, sostengono con forza il pensiero di Papa Francesco: “È una vera schiavitù questa! (…) Tutti i bambini devono poter giocare, studiare, pregare e crescere, nelle proprie famiglie, e questo in un contesto armonico, di amore e di serenità. È un loro diritto e un nostro dovere. Tanta gente invece di farli giocare li fa schiavi: è una piaga questa. Una fanciullezza serena permette ai bambini di guardare con fiducia verso la vita e il domani. Guai a chi soffoca in loro lo slancio gioioso della speranza!”

Ogni Comunità Educante è, perciò, chiamata a divulgare un messaggio di sensibilizzazione, affinché tutti i ragazzi in età scolastica possano accedere all’educazione come forma di conoscenza, di emancipazione e di riscatto sociale.

Fonte: cgfmanet.org