La nota in più

Si è svolta il 2 aprile la giornata modiale sull’autismo.

L’autismo ci chiede cure, inclusione e una rete. Nel mondo soffrono di autismo circa 60 milioni di persone. In Italia, dove sarebbero tra 300mila e 500mila, le ultime stime parlano di un bambino ogni 100. Quelli del cosiddetto spettro autistico, d’altronde, sono un gruppo complesso e variegato di disturbi dello sviluppo cerebrale, caratterizzati da difficoltà nell’interazione e nella comunicazione sociale e da interessi e attività limitati e ripetitivi. Che si possono manifestare in modi e tempi molto differenti. E che purtroppo – questo è il vero dato che conta – nel nostro sistema sanitario ancora non trovano una risposta adeguata. Prima che nelle terapie (soltanto uno su tre riesce a ottenere un percorso diagnostico nei servizi di neuropsichiatria infantile), addirittura nella diagnosi: corretta, e messa per iscritto, soltanto nella metà dei casi secondo gli ultimi dati diffusi dalla Società italiana di neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (Sinpia).

È solo il primo dei problemi. C’è poi quello degli adulti, o meglio, degli over 18 con autismo.

Che nel nostro Paese, per legge, non hanno più diritto a cure e programmi, limitati soltanto ai più piccoli. Risultato: oltre il 90% di queste persone non ha mai lavorato e vive prevalentemente con i genitori. Storie di solitudine, emarginazione, sconfitta sociale. Come quella di un papà di Roma, che proprio in queste ore ha scritto una lettera al sindaco Virginia Raggi per raccontarle la sua storia: 10 anni di attesa per il servizio comunale di assistenza domiciliare per suo figlio. A puntare i riflettori su di loro – e su tutte le famiglie lasciate sole nella cura, nell’istruzione, nell’integrazione de i malati – oggi, domenica 2 aprile, nella Giornata mondiale per la consapevolezza sull’autismo, sono gli esperti, i medici, i politici, le associazioni di famiglie, con oltre 150 iniziative che si svolgeranno in tutta Italia, dai convegni nelle scuole (il ministero dell’Istruzione ha deciso di dedicare l’intera settimana alla sensibilizzazione e alla conoscenza del tema) ai dibattiti agli spettacoli fino alle cerimonie di fronte ai principali monumenti, che si coloreranno di blu, il colore scelto dall’Onu per indicare questa patologia.

Testi di Viviana Daloiso – avvenire.it

“La nota in più”

Il progetto è rivolto alla formazione musicale dei ragazzi e dei giovani con autismo e con disabilità cognitiva.

Il centro di Musicoterapia Orchestrale “La nota in più” nasce nel 2004 dalla volontà dell’Associazione Spazio Autismo di Bergamo, in collaborazione con l’Ufficio Scolastico Provinciale.
Il progetto è stato possibile grazie alla disponibilità del Comune di Bergamo che ha offerto uno stabile nel quartiere di San Colombano ed ha fornito tutti gli strumenti.

Questo progetto è rivolto alla formazione musicale dei ragazzi e dei giovani con autismo e con disabilità cognitiva:una grande scommessa e un’occasione unica per rendere i ragazzi disabili partecipi di quella grande esperienza che è la musica.
I ragazzi, divisi in piccoli gruppi e affiancati da musicisti formati (con un percorso triennale) dal centro Esagramma® di Milano (con docenti tra i quali Pierangelo Sequeri, ideatore del metodo e Licia Sbattella, direttore scientifico di Esagramma® e docente universitaria del Politecnico di Milano), imparano a farsi comprendere attraverso il suono.Il lavoro musicale su se stessi, svolto in situazione di gruppo, consente di “sentire” le proprie emozioni e di capire come esprimerle, scegliendo timbro e sentimento: una possibilità aperta dalla complessità della musica sinfonica, dalla sua ricchezza emotiva e concettuale. “Capito una volta, in musica, è capito per sempre”. Da qui, infatti, l’apprendimento si riversa nella sfera della parola e della relazione sociale.
Nelle sedute di formazione tutti suonano, utilizzando gli strumenti dell’orchestra: violini, violoncelli, contrabbassi, timpani, arpe, marimba, campane, percussioni e tanti altri.

Nell’anno 2013/2014 i corsi sono seguiti da più di 50 ragazzi guidati da circa 20 operatori.

Per saperne di più: http://www.lanotainpiu.it