Famiglia all’improvviso

da | 23 Mag 2017 | Film

Famiglia all’improvviso… Istruzioni non incluse

Una mattina bussa alla porta di Samuel una vecchia fiamma, la ragazza di un’estate, e gli mette in braccio un neonato, Gloria: sua figlia.

Samuel è un eterno adolescente, uno che vive in vacanza dalle responsabilità della vita, che non riesce a fermare il divertimento nemmeno quando l’ora si fa tarda. Poi, una mattina, bussa alla sua porta una vecchia fiamma, la ragazza di un’estate, Kristin, di cui Samuel non serba quasi ricordo e gli mette in braccio un neonato, Gloria: sua figlia. Kristin sale quindi su un taxi e sparisce letteralmente nulla. Samuel la rincorre a Londra, convinto che si tratti di un disguido rapidamente risolvibile, ma otto anni dopo lui e Gloria sono ancora insieme, più legati che mai.
Una famiglia improvvisa per il nostro Samuel, che vive all’improvviso un’improvvisazione. Sembra un gioco di parole, e forse lo è, ma credo che riesca a spiegare bene come sia la vita di questo neo papà.

È un film che, per quanto ironico e in alcuni tratti comico, ha un suo senso, una sua morale.

Mette in luce la difficoltà di vivere la famiglia, ma non la sua impossibilità. Molte volte si crede che per mettere su famiglia (come si dice) ci sia bisogno di una buona e solida base, ed è così… ma forse a volte basta il coraggio di vivere la famiglia: la famiglia non si crea dal nulla, ma si costruisce giorno per giorno, con coraggio e tanto amore.

Questo ce lo mostra molto bene la figura di Samuel. Un eterno bambino, con voglia zero di lavorare, un grande senso dell’umorismo e del rischio, ma poca voglia di maturare. Una figlia cambia le regole del gioco, del suo gioco e, di punto in bianco si trova costretto a crescere… ma non del tutto. Quasi come un moderno Peter Pan affronta la vita in una maniera tutta sua. Stuntman di professione, quindi abituato a rivestire i panni di un altro nelle scene più pericolose, riesce nella vita a non rivestire il ruolo di papà (come uno stuntman) ma ad esserlo.

E qui stà la differenza sostanziale: il film ci insegna che un conto è fare e un conto è essere.

Essere qualcuno è più complicato del fare semplicemente qualcosa: per essere qualcuno ci vuole coraggio e spirito di iniziativa, per essere qualcuno ci vuole fede. Samuel ha avuto coraggio certo, ma anche molta fede, fede nell’amico produttore, fede nella società londinese così lontana da lui, fede nella vita che, nonostante le fatiche, non ti lascia mai senza un sorriso.

Famiglia all’improvviso ci mostra questo: se vuoi davvero essere qualcuno, se vuoi davvero vivere, abbi fede, non permettere che qualcuno ti rubi la speranza (come ci ha detto Papa Francesco), vivi, combatti, ridi, piangi, ma non dimenticarti di essere vivo… solo cosi potrai non aggredire la vita, ma viverla fino in fondo, fino alla fine.