Mrs. Peregrine e la casa dei bambini speciali

da | 10 Gen 2017 | Film

Ciò che è diverso è speciale… basta sapere guardare!

Jacob ha sedici anni, una madre distratta e un padre pragmatico. Timido e impacciato è cresciuto col nonno, Abraham Portman, sfuggito alle persecuzioni naziste e riparato in un orfanotrofio diretto da Miss Peregrine. Di quell’infanzia, spesa in un’isola a largo del Galles, Abraham racconta meraviglie incantando Jacob e cogliendone la natura peculiare. Perché Jacob, proprio come suo nonno, è un ragazzino speciale che scoprirà la sua vocazione in circostanze drammatiche. Alla morte del nonno, ucciso dal suo peggiore incubo, Jacob decide di lasciare la Florida per il Galles, alla ricerca di qualcosa che possa spiegare le sue ultime volontà. Spiaggiato sull’isola, scopre molto presto che Miss Peregrine non era un’invenzione di una mente senile ma una giovane donna che accudisce ragazzi con doni speciali. Doni che mostri avidi e voraci vorrebbero possedere. Protetti da un loop temporale, Jacob e compagni risponderanno alla minaccia.

L’ultima opera di Tim Burton, c’è da dire, è semplice ma davvero interessante. Sviluppa una tematica che credo essere molto discussa e presa in considerazione, soprattutto oggi: la tematica del diverso. Tra telegiornali, quotidiani, discorsi politici e religiosi, questo argomento tocca tutto e tutti. Il diverso c’è ed è inutile negare il contrario, esiste e non possiamo fare come se non ci fosse. Diverse sono le persone che vengono da altri continenti o altre regioni, diverse sono le persone che credono in qualcosa (o qualcuno) a cui nemmeno si pensa, diverse sono anche quelle persone che condividono con me una storia e una quotidianità. Tutti siamo diversi gli uni dagli altri. E allora, se tutti siamo diversi a nostro modo, perché ci fa tanto paura la diversità? Burton, nel suo film mostra il perché, ma non solo, ci mostra anche come vivere e condividere con chi e con ciò che mi è diverso, oserei dire “alieno” (= estraneo, sconosciuto).

Perché il diverso, a volte spaventa? Perché semplicemente non lo si conosce.

Il nostro protagonista, Jacob, non sembra essere toccato dalla logica comune, che anche la sua famiglia condivide, che è quella del “lascia perdere… sono solo storielle, non è vero nulla!”. Il padre cerca di convincerlo (mandandolo addirittura da una psicologa) che il diverso non esiste, che è frutto di sogni o fantasie di un vecchio nonno pazzo. Questo è un modo comune per eliminare la questione: esiste solo quello che conosco e che so io, se c’è altro o non è vero o non mi interessa. Ma fortunatamente Jacob non è come suo padre, ma è come suo nonno e quindi spinto da una forza interiore a ricercare, a capire, a conoscere e anche ad accettare ciò che gli altri rifiutano di credere. Molte volte si usa questa modalità anche per le persone: faccio finta di non vederle, quasi non esistessero e non esistesse la diversità e cercando di omologarle a me e al mio modo di pensare e vedere la realtà. Ma non è così semplice…

E allora? Come convivere con il diverso da me?
Sempre il nostro giovane eroe/protagonista ci mostra il segreto. Bisogna imparare a fare due cose: guardare e accettare. Guarda chi ti sta intorno, guarda chi è diverso da te e non disprezzarlo, ma accettalo, custodiscilo e se necessario proteggilo rischiando te stesso per lui.

Questa non è altro che la logica evangelica del “dare la propria vita…”. Jacob da la sua stessa vita per i bambini speciali (attenzione… non diversi) e rischia molto, anzi rischia tutto. C’è comunque un però: nonostante Jacob rischi tutto e sembri perdere ogni cosa, non è così.

Nel film, come nella vita, chi è capace di donarsi totalmente, senza ricercare un tornaconto, non perde nulla, ma acquista tutto… e Jecob ce lo mostrerà e dimostrerà molto bene!

Penso che sia proprio un bel film, dove gli effetti speciali non tolgono nulla al racconto gotico in stile Burton, anzi lo arricchiscono e lo rendono gradevole e avvincente. La morale c’è, anche se apparentemente velata, e il titolo ne è la prova: ciò che è diverso è speciale.
Ma anche noi siamo diversi, come dicevo all’inizio, gli uni dagli altri, quindi anche noi siamo speciali.

E quindi? E quindi guardatevi il film e ispiratevi a Jacob, un ragazzo apparentemente normale, ma speciale, molto speciale.