Senza libertà non ci sarà una buona scuola

da | 21 Lug 2015 | Giovani

Il Sistema Scolastico di istruzione e formazione integrati e la Parità scolastica

Vi proponiamo un interessante approfondimento, “Il Sistema Scolastico di istruzione e formazione integrati e la Parità scolastica”, in cui l’autrice, Anna Monia Alfieri – Docente presso la Divisione Non profit e Impresa sociale di ALTIS, Presidente Fidae Lombardia e Responsabile Ufficio Scuola Usmi Lombardia – sintetizza tutto il sistema scolastico italiano.

Buona scuola e libertà di educazione: due pilastri della democrazia per cui l’Italia, nel 1948, era considerata “l’avanguardia dell’Europa”.

Un primato che, nel corso del tempo, abbiamo ceduto ad altri fino a ritrovarci ad essere, con la Grecia, uno dei fanalini di coda dell’intera macchina comunitaria. Dal Dopoguerra ad oggi, tutti i Paesi europei hanno marciato spediti verso un sistema scolastico che garantisce in modo sostanziale la libertà d’insegnamento, il diritto di libera scelta educativa ed un adeguato monitoraggio della qualità formativa offerta da ogni istituto. È stata una lunga marcia che ha condotto l’Europarlamento ad approvare, nel 1984, e ribadire, nel 2012, il principio secondo cui non esiste “buona scuola” senza una effettiva libertà di educazione.

E l’Italia?

Si è fermata al “riconoscimento” di tali diritti, sancito dai nostri Padri Costituenti negli articoli 3, 30 e 33.
Dopo 64 anni di storia repubblicana, i citati articoli rimangono belle parole scritte sulla Carta costituzionale, come alcune delle tante belle intenzioni di cui è lastricata la Penisola. Non diciamo l’inferno. Sebbene la legge 62/2000 affermi e riconosca con cristallina chiarezza che le Scuole Pubbliche, in Italia, sono Paritarie e Statali, appare ancora lunga la strada verso il passaggio dal riconoscimento alla effettiva garanzia dei diritti in materia di libertà di educazione in una pluralità di offerta formativa.
Ad oggi, il sistema scolastico italiano avrebbe bisogno di una “rivoluzione copernicana” che collochi al centro dell’universo-scuola, non più lo Stato, ma bensì la Persona.

Una rivoluzione che può avvenire solo con l’introduzione di un “costo standard” per studente e di un sistema di valutazione della qualità formativa di istituti e docenti, che premi il merito. Simili strumenti sono già previsti sotto forma di proposte, presentate sul tavolo dell’ambizioso progetto “La Buona Scuola” dell’attuale governo Renzi. Così, dopo decenni di immobilismo, il momento sembra propizio perché l’Italia torni ad occupare il posto che le compete tra le democrazie occidentali.
Che non deve aver niente a che fare con lo squallido BBB- di Standard & Poor’s.

Il lettore certamente converrà che la faccenda è seria. “Ne va la vita” direbbe don Abbondio. Ebbene, sia la “conoscenza” il campo del confronto; sul resto ci sentiremo un’altra volta.

La sfida del sapere: si presentano 140 slides, 60 anni di storia, sfidando la comunicazione rapida che con gli slogan alimenta l’ideologia.

Scarica il PDF: Sistema scolastico

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