2° PASSO: Pellegrine di misericordia

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2° PASSO: Pellegrine di Misericordia

Non possiamo dimenticare che la nostra Festa del Grazie si svolge in un anno particolare, voluto da Papa Francesco come tempo di grazia, un tempo in cui mettersi in cammino per raggiungere le profondità del cuore e rimettere al centro la Misericordia come l’atteggiamento per eccellenza di Dio che, come figlie, siamo chiamate a nostra volta ad annunciare e testimoniare. Madre Yvonne ci incoraggia a intraprendere questo percorso insieme, per viverlo a fondo in comunione, come una grande comunità, quale realmente è l’intera Ispettoria Lombarda:

Come Istituto stiamo vivendo il Giubileo in sintonia con tutta la Chiesa, coinvolgendo le comunità educanti, così da lasciarci toccare in modo nuovo dall’amore infinito di Dio. In questo cammino, guidate dalla bolla Misericordiae Vultus di Papa Francesco e dalla Circolare Pellegrine di misericordia (cf n. 956), ci interroghiamo:
Quale “porta santa” possiamo aprire per dare una risposta corale al flusso di grazia che l’Anno Santo ci regala? (n. 958)

Da qui l’idea di intraprendere un cammino che non fosse solo metaforico, ma che ci coinvolgesse nel dispiegarsi di un sentiero, per raggiungere una Porta concreta – quella del Sacro Monte di Varese – nel cammino passo a passo, nella condivisione che si fa parola, vicinanza, preghiera con-corde. Tante sono le iniziative che, con sapienza e arte, ogni comunità sta intraprendendo nel territorio in cui opera, così il significato di questa giornata sarà quello di riportare all’unità del cuore e del grazie comune tanta ricchezza che stiamo vivendo. Un tempo regalato per fare esperienza di misericordia e per poterla donare a nostra volta sotto forma di gesti concreti e di preghiera, per portare come un balsamo il nostro conforto e la nostra umanità a chi ne ha bisogno:

L’anno giubilare ci trovi immerse nell’oceano di misericordia che inonda il nostro pianeta, affinché il balsamo dell’amore misericordioso del Padre si riversi sul mondo intero come fermento di umanizzazione, apertura al dialogo e alla comunione anche con altre confessioni religiose e in genere con ogni persona di buona volontà.
(n. 958)

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1° PASSO: Grazie perché

La giornata del Grazie per noi non nasce da qualche film americano sul “Giorno del Ringraziamento”, ma ha origine nel cuore stesso della storia della nostra famiglia salesiana e celebra la riconoscenza prima di tutto a Dio, per il dono di ogni giorno trascorso e poi ai suoi figli e soprattutto a chi, tra loro, svolge compiti di responsabilità nell’accompagnare i cammini delle nostre comunità di Figlie di Maria Ausiliatrice quindi, in modo particolare, alla nostra Ispettrice. Ma da dove ha origine la Festa del Grazie che da sempre si celebra nelle nostre comunità educanti?

Sulla nascita della festa della riconoscenza troviamo informazioni nel terzo volume delle Memorie Biografiche. (cap. XLVIII)

[…] L’affetto, la stima, la gratitudine dei giovani verso D. Bosco non aveva limiti. Ma occasione speciale per dimostrare questi loro sentimenti era la festa di S. Giovanni Battista. Nel 1847 e nel 1848 gli alunni interni si erano contentati di leggere alcune brevi ma affettuose composizioni di auguri, i giovani esterni di offrirgli qualche mazzo di fiori. Che potevano allora far di più que’ poveretti? Ma l’affezione fu una industriosa consigliera; e forse che sarebbe in errore chi pensasse la colletta per Pio IX e le feste al Vescovi aver suggerito il modo di onorare D. Bosco?

Or dunque nel 1849 vi fu chi ebbe una felice idea. Carlo Gastini e Felice Reviglio accordatisi in segreto per vari mesi, risparmiando sul cibo e conservando gelosamente le loro piccole mance, riuscirono a comperarsi due cuori d’argento. Erano infastiditi, non sapendo in qual’ora presentare il loro dono; desideravano pure che altri non venisse in cognizione dei loro segreto perchè a D. Bosco tornasse inaspettata la cosa. Eravamo già alla vigilia di S. Giovanni. – Come fare? – si chiedevano a vicenda. La stanza di D. Bosco era vicina a quella ove dormivano gli alunni, perchè egli voleva averli sempre sott’occhio. Quando dunque tutti i giovanetti furono a riposo, Gastini e Reviglio andarono a bussare alla porta di D. Bosco, il quale benchè l’ora fosse molto tarda, essendo ancora in piedi, rispose che entrassero. Pensate la sua meraviglia e commozione nel vedersi presentare quei due cuori d’argento, e nell’udire le poche, ma cordiali parole di augurio di quei suoi due buoni figliuoli.

Il domani da tutti i compagni si seppe di quel dono, e non senza un po’ di gelosia, e proponendo ciascuno che per l’anno venturo si sarebbe fatto una bella festa da tutto l’Oratorio. Così effettivamente avvenne.