Hair Love

da | 4 Feb 2020 | Film

Hair Love

da | 4 Feb 2020 | Film

Noi ti vediamo ancora: “Hair love” è il potente corto su malattia e famiglia

 

di Giovanna Binci per Aleteia

 

“Hair love” è il corto animato di Matthew A. Cherryv che parla di famiglia e malattia da una prospettiva insolita:

anche prendersi cura dei propri capelli è un gesto d’amore, che dice a un malato”va tutto bene”, là fuori la tua vita ti aspetta ancora!

Un taglio di capelli non è mai “solo” un taglio di capelli. Le donne lo sanno bene: cambiamo colore per sentirci più “noi stesse”, per gridare al mondo qualcosa che abbiamo dentro, per illuderci, a volte, che insieme a una passata di schiarente sbiadiscano tante altre cose.

Ci diamo un taglio per voltare pagina, come se sul pavimento della parrucchiera restasse tutto ciò che vogliamo dimenticare, insieme ai nostri preziosi capelli. Perché sì, i capelli sono sacri e si toccano solo quando abbiamo davvero bisogno di riconoscerci di nuovo, anche guardandoci allo specchio. Pensare di perdere questo elemento così frivolo eppure così determinante per la nostra identità ci spiazza: è un qualcosa che odiano pure i maschi che combattono con problemi di calvizie molto più di noi donne! E quando a portarteli via è una malattia, una che già ti toglie la dignità, l’identità e ti fa ricominciare tutto da capo, è anche più doloroso: almeno, se avessimo ancora i nostri capelli, potremmo pensare di acconciarli, colorarli, tagliarli e cercare di ritrovare noi stesse in quello specchio dove, invece, non riusciamo proprio a trovarci più.

E’ un qualcosa di così banale e stupido, l’ultimo dei “veri” problemi, pensare ai capelli in un momento così difficile, eppure, un corto animato, diventato per il successo riscosso anche un libro, ci ricorda che anche una cosa apparentemente frivola, come prenderci cura dei nostri capelli, può essere un gesto di amore.

 “Hair love” (approdato nelle nomination dei prossimi Oscar, nella categoria Best Animated Short Film) ci ricorda come le cose banali, non sono forse poi così inutili e dietro a quello che sembra solo il capriccio estetico di una piccola bimba di colore dalla chioma a dir poco “ribelle” e difficile da domare, c’è molto di più. Ci dice che nella sofferenza, quella che mette al tappeto tutti, malati e familiari, quella che ci toglie la voglia di fare anche le cose quotidiane in cui ora fatichiamo a vedere un senso, è proprio da quelle piccole cose che possiamo ripartire.

Mi ha fatto pensare che spesso, a chi è nella malattia, fa più piacere constatare che stiamo bene, che non ci trascuriamo anche da quei semplici dettagli, come i capelli sistemati, per smettere di sentirsi in colpa e preoccuparsi per noi e per il dolore che ci sta portando. Glielo dobbiamo, allora. Ed è il primo semplice segnale tangibile dietro quei “va tutto bene”, “ce la caviamo, vedi”, che spesso a parole non suonano per niente convincenti.

Famiglia e malattia sono dei temi delicati, soprattutto quando coinvolgono una mamma, ma questo video colorato realizzato da Matthew A. Cherryv con una campagna di crowdfunding su Kickstarter, ha fatto centro: non possiamo aiutare nessuno a stare meglio se noi stessi ci abbattiamo per primi.

Che se i capelli della mamma se li é presi la malattia, allora sono io che non devo trascurare i miei, per farle vedere che ce la stiamo facendo, a casa con papà, per strapparle un sorriso, per dirle che mi manca, ma che non deve preoccuparsi anche della mia felicità, ora.

Non possiamo aiutare nessuno a vedersi con occhi nuovi, soprattutto nel dolore, quello che ti porta via ogni certezza e ti riempie di domande, se neanche noi riusciamo a vederlo, ad aiutarlo ad accendere una luce nel buio.

Un tutorial, un po’ di lacca e forcine sembrano nulla, ma spesso bastano a ricordare che, anche se non riesci più a riconoscerti quando ti guardi allo specchio, anche se ti vergogni di quella testa glabra, anche se non riesci a capire perché e ad accettarlo, io ti vedo ancora.

No, non sono solo capelli: è la vita che ti aspetta là fuori, fatta anche di banalità, quella che ora sembra lontana e persa, quella a cui devi tornare senza arrenderti. Noi ti aspettiamo e nel frattempo, ti amiamo e ti vediamo ancora per la bellezza che sei.