Non so pregare

da | 29 Dic 2015 | Giovani

Guida pratica per un giovane impegnato (e non solo…)

Non so pregare, non ho tempo per pregare, non ne ho gran voglia e forse non so nemmeno a che mi serve…

Ottimo punto di partenza vero? Eppure… che direbbe Don Bosco? E poi… addirittura un ragazzino l’altro giorno me lo ha chiesto durante l’incontro… “Tu preghi??” ..sono diventato mezzo rosso e mezzo verde e ho abbozzato un “sì” tiratissimo…

Come devo fare? Tre Ave Maria e un Padre Nostro???

Ti propongo un metodo semplice, concreto e verificabile. Quindici – massimo proprio venti, dipende da te – minuti al giorno, quando? Prima di andare a dormire, mentre ti metti il pigiama… quel momento tranquillissimo e solo tuo.

È una preghiera valida per chi ha 13 anni e chi ne ha 90 … La chiamo, di solito,

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LA PREGHIERA DEL PIGIAMA

Cercare e trovare Dio in tutte le cose

Non ti faccio grandi sermoni sulla preghiera, andrò subito al concreto. Però devi assicurarmi che farai cinque rivoluzioni nel tuo comune modo di pensare:

Prima rivoluzione:

nella preghiera il protagonista è Dio, quello che deve parlare è Lui, non tu! Tu devi ascoltare (e ma come? Dio parla? A me? Concretamente??)

Seconda rivoluzione:

durante la giornata Dio semina continuamente degli appelli, delle chiamate nella tua giornata… alcune le cogli, altre no… ma quotidianamente Dio continuamente ti lancia segnali di fumo… il fatto è che Lui è un tipo discreto: la preghiera della sera è lo scanner di queste chiamate (ma perché non parla più chiaramente? Come faccio a capire se una cosa viene da Dio o no??)

Terza rivoluzione:

Dio parla in Te, se fai silenzio e spazio. Dio, nella tua coscienza, farà emergere ciò che è necessario tu senta e sappia, lo “sentirai”!

Quarta rivoluzione:

per assicurarti che hai davvero pregato-dialogato con Dio hai una verifica infallibile: alla fine della preghiera ti senti portato ad amare di più… Se sì, hai pregato, se no hai sfarfallato per i fatti tuoi (ma non bastava dire tre Ave Maria e un Padre Nostro?).

Quinta rivoluzione:

La preghiera ha bisogno di esercizio quotidiano, sii ferreo e regolare in questo e vedrai che miracoli farai… (tipo trasformare un 3 e mezzo in matematica in un 7 più!?)

Capito ste cinque cosette? Don Bosco le aveva assai chiare (di lui Michele Rua diceva: “camminava come se vedesse l’invisibile” e un altro diceva “Don Bosco parla con Dio anche mentre scende le scale! )… Don Bosco era un “contempl-attivo!”

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Concretamente… veniamo a noi… giornata finita, cellulare spento (mi raccomando!), sei in camera tua, in silenzio, luce spenta, pigiama di pile messo, tre paia di calzettoni…

1) Mettiti comodo…

seduto, inginocchiato, steso… purchè tu sia a tuo agio, anche il corpo prega!

2) Entra nella preghiera in un modo che a te piace:

leggi il Vangelo del giorno dopo (ci sono delle App apposite anche OFFLINE), ascolta una canzone che ti dia pace, accendi una candela…

3) Invoca lo Spirito:

è Lui la star della serata! Anche una preghiera elementare: Spirito di Dio aiutami, parlami, vieni in me… quello viene davvero… o meglio si rende presente… Lui abita sempre in noi!

4) Fai silenzio

non pensare! Eeeeeeeh nna parola… Invece no! È molto facile… Parti dal sentirti amato da Dio… come? Lasciati abbracciare! Hai presente quando abbracci una persona a cui vuoi un sacco di bene, o quando vieni improvvisamente abbracciato? Di solito la gioia e la consolazione sono così forti che non ti viene da pensare a nulla, solo ti godi l’abbraccio… per un minuto buono goditi solo quell’abbraccio… sentiti abbracciato, non pensare ad altro, fai vuoto, fai silenzio, chiudi gli occhi, entra in te stesso in punta di piedi.
Ssssshhhhhhhh Dio vuole solo stritolarti… se hai avuto una brutta giornata è l’abbraccio di un Padre che ti consola, se hai avuto una bella giornata è l’abbraccio di un Padre che gioisce con te, se hai avuto una giornata anonima è l’abbraccio di un Padre che ti vuole vivo! Che spettacolo…

5) Guarda la tua giornata,

parti dal mattino, scorri le varie cose che hai fatto… Fai attenzione alle immagini, sensazioni, situazioni che emergono… se hai fatto bene l’invocazione allo Spirito e hai fatto davvero silenzio dentro di te… si evidenzieranno immagini, persone, episodi non casualmente. NON PENSARE SIANO DISTRAZIONI… DIO PARLA COSì!!! Sarà un valzer fra il cuore e la testa… Non cedere a spiritualismi strani o a calcoli troppo razionali… equilibrio!

Esempio: sto pregando, dopo un paio di minuti di silenzio sereno decido di rivedere la mia giornata passata con Dio, parto dal mattino: mi viene in mente la colazione che ho fatto, una frase che mi ha detto mia madre, la sensazione di amarezza che ho provato.
Ecco una prima sottolineatura di Dio! Perché proprio quell’episodio?

  • Cosa vuoi dirmi Signore? Perché è emersa l’immagine di mia mamma?
    Signore, ma tu mia mamma come la vedi? In questo periodo è triste?
    E io cosa posso fare? Cosa faresti tu, Gesù?
  • Ascolto in profondità e con onestà… analizzo i “movimenti interni”, gli scossoni che nella preghiera sento, rimango su una riflessione, la lascio sciogliere, sento fino in fondo tutto quello che emerge… è essenziale essere autentici e coraggiosi qui, cogliere ogni minima intuizione, sentimento, parola che nasce improvvisamente nel pregare.
  • Poi vado avanti, mi viene in mente il percorso da casa a scuola… quel ragazzo che ho visto da solo vicino alla fermata, sul momento non ci avevo fatto tanto caso, perché ora ritorna? (Stesso dialogo, ascolto, analisi…)
  • Continuo… rivivo quella chiacchierata con la mia animatrice… quale frase mi è rimasta più impressa? Perché mi torna in testa quella frase?
    Forse ha toccato un nervo scoperto? Signore cosa vuoi dirmi?
    DIO PARLA COSì.. che ti aspettavi le apparizioni di Lourdes?
    Il nostro è un Dio delle piccole cose… che inabita le nostre giornate…

6) Una volta che ti sembra di aver percorso le cose più importanti

in cui il Signore ti ha voluto parlare durante la giornata, insieme con Lui fai questi tre movimenti del cuore:

  • Loda e ringrazia: Signore grazie perché qui, qui e qui sono stato in gamba, sono cresciuto, ho provato questa gioia… tu mi hai parlato e mi hai fatto capire questo. Ringrazia e gioisci.
  • Riconosci il peccato: Signore, qui e qui avevo intuito che tu mi chiamavi ad amare di più, a mettermi in gioco, a testimoniare qualcosa di più… ma non l’ho fatto… chiedi perdono.
  •  Progetta il domani: Domani che mi tocca? AAAAh devo vedermi con quella persona… Signore, cosa mi dici? Dove mi aspetti? Come posso prepararmi? Vivi con speranza.

 

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7) Esci dalla preghiera

con una preghiera che senti tua: Padre Nostro, Ave Maria, Gloria al Padre, Angelo di Dio… vedi un po’.

8) Scrivi sul tuo quaderno

(se ce l’hai, sennò anche una nota sul cellulare OFFLINEEE!) velocemente 4-5 righe con le cose più importanti emerse dalla preghiera (“Dio mi ha parlato e mi ha detto….”).
Mensilmente o ogni due settimane le condivido con la mia guida spirituale, un salesiano di fiducia, una Figlia di Maria Ausiliatrice, un animatore particolarmente in gamba… sottolineando gli appelli ad “amare di più” (se non hai una guida spirituale… guardati intorno!).
La preghiera vera parte dall’Amore di Dio per me e finisce con l’Amore per i fratelli… sennò sono chiacchiere!