Libertà responsabili

da | 30 Gen 2018 | La buona parola

Una notte insonne tra pensieri, raffreddori e fusi orari. Chatto con mio marito che sta facendo scalo a Dubai, di ritorno dalla Cina. Lui sale a bordo, ma il mio sonno ha ormai perso anche l’ultimo aereo. Il desiderio di non buttare via completamente quelle ore mi porta a Liturgia Giovane, la app del rito ambrosiano. I giorni scorsi ha sempre faticato ad aprirsi, ‘sta notte è più sveglia di me e dalla home, a caratteri cubitali, mi consegna queste parole di Papa Francesco:

“L’educazione comporta libertà responsabili, che nei punti di incrocio sappiano scegliere con buon senso e intelligenza”
(Amoris Laetitia n. 252).

Un sussulto, quasi di risveglio completo, mi assale: educazione e libertà, un connubio che spesso rischia di essere trascurato. Ho già abbozzato qualcosa in proposito, richiamando noi genitori alla necessità di non voler controllare tutto dei nostri figli (https://www.fmalombardia.it/ genitori/genitori-non-controllori/)

Ma come sostenere percorsi educativi autenticamente liberi? Mi tornano alla mente alcuni passaggi della strenna 2018 del Rettore maggiore dei salesiani: “coltiviamo l’arte di ascoltare e accompagnare” partendo dalle situazioni – anche le più trasgressive – che vivono i giovani, incontrandoli laddove si trovano. Se questo fosse realmente ritenuto vero da noi adulti, potremmo incontrare i giovani in qualunque luogo, anche i più profani, i più lontani da prassi e convenzioni religiose.

Ascoltare e accompagnare vuol dire permettere e accettare che i nostri figli imparino a stare nelle domande inquiete, che solo possono aprire alla fecondità della vita. Libertà responsabili sono quelle di noi adulti, quando rifuggiamo dai semplicismi e dalle scorciatoie, da risposte snocciolate come slogan elettorali, con la fretta e l’ansia di portare i giovani subito dalla “nostra parte”.

Un po’ di buon senso e di intelligenza non guasterebbero, perchè “nei punti di incrocio” s’impari a saper scegliere. Al suo punto di incrocio, il pozzo di Sicar, la donna samaritana – icona evangelica della Strenna 2018 – ha saputo tenere aperte domande inquiete (e inquietanti) ma feconde. “Non siamo tutti vagabondi alla ricerca di amore, a volte nella direzione sbagliata, ma sempre di amore?” (E. Bianchi, Gesù e le donne, Einaudi 2016, p. 78).

La sveglia ormai sta per suonare. La notte prossima andrà meglio, speriamo. Buongiorno mondo!