Eravamo alla ricerca di un evento significativo per il bicentenario; un qualcosa attorno a cui tutta la Comunità educante potesse essere coinvolta. Non è stata la nostra fantasia a darci aiuto, ma l’entusiasmo degli studenti che hanno detto: “Possiamo accogliere anche noi, nella nostra scuola, la croce del MGS?” Come dire di no?
Per gli alunni e per la Comunità educante dell’Istituto Maria Ausiliatrice di via Bonvesin de la Riva, la presenza della croce MGS nella scuola è stata un’esperienza illuminate. Accolta nel silenzio stupito e adorante di ottocento alunni, la Croce del MGS è stata portata lungo il porticato, attraverso la veranda, per essere poi intronizzata nella cappella.
Le note dell’inno “Emmanuel” hanno accompagnato ogni tempo, ogni passaggio, ogni sosta ed hanno sentito vibrare le voci bianche dei piccolini e quelle più sicure e gravi degli studenti della scuola superiore e dei genitori. Nei tre giorni di sosta le classi si sono succedute con un ritmo regolare e incalzante, ogni venti minuti, con un vivo, anche se talora inconsapevole, desiderio di silenzio e di preghiera, con la meraviglia di poter trovare dentro di sé la presenza di Dio e il desiderio di incontrarlo sempre di più. Stupore, silenzio, riflessione, gratitudine, preghiera, canto: questi gli elementi che hanno fatto di quelle giornate qualcosa di grande. Il clima della scuola era tutto diverso. Aleggiava un non so che di mistero, …c’era persino un tono di parlare diverso, sommesso e contemporaneamente pieno di vita.
Le guide per i momenti di preghiera hanno aiutato a capire il senso della croce nell’economia salvifica dell’amore di Cristo; la lettura di molte opere d’arte sulla croce, offerta ai genitori da parte di una docente della scuola, è stata un momento di grande respiro, così come la lettura del significato della Croce fatta in chiave salesiana da parte di don Elio Cesari, nelle serate. Quella Croce, quella strada luminosa, quelle luci che venivano sostituite incessantemente, il succedersi dei gruppi hanno creato un evento particolare orientato verso il monte delle Beatitudini giovanili. E’ questo infatti il luogo dove la Croce sarà portata ad agosto, ma è anche il tema che ora coinvolge la riflessione degli studenti in questo periodo post-pasquale e che prolunga l’eco dell’evento. Il colle delle Beatitudini giovanili non è solo un luogo, ma è uno spazio che ciascuno può creare dentro di sé quando accoglie l’amore. E’ iniziato, quindi, con questa seconda fase di riflessione e di allenamento, un cammino, un percorso. C’è desiderio di novità, di nuova umanità, di squarci di cielo da cui sono scaturite intuizioni riformulate come nuove beatitudini per i giovani di questi tempi.
C’è una gioia piena, assicurata e duratura:
- quando non risolvi i conflitti con amici e famigliari nell’anonimato codardo della rete, ma di persona, liberando le parole da eccessiva emotività e arroganza, perché sarai apprezzato per la sincerità
- quando non posti su facebook foto o video di persone e avvenimenti “rubati” o fatti senza il permesso delle persone interessate, perché sarai ritenuto affidabile
- quando spegni il cellulare e cerchi dentro di te l’ultima “notizia” bella della vita, ascoltando la parola di Vita che abita in te, perché stai diventando una persona riflessiva
- quando cerchi relazioni trasparenti e non insegui nella notte gli appuntamenti in internet, perché sarai ritenuto un ragazzo coraggioso
- quando non abusi di internet per dimostrare, ingannando, che hai studiato, ma accetti la fatica ed il rischio di poter fare meglio, perché sarai giudicato onesto con te stesso e con gli altri
- quando di fronte ad un’indicazione di miglioramento scegli di seguirla e non giudichi becero chi te la da, perché tutti apprezzeranno la tua docilità
- quando scegli di mettere nel tuo “rap” la voglia di vivere e di superare le difficoltà piuttosto che parole ironiche, sarcastiche e volgari, perché non vuoi uccidere neppure con le parole
- quando non temi di dire ai tuoi amici che i tuoi genitori hanno l’accesso al tuo profilo, perché tutti vedranno che sai andare contro corrente
- quando non trovi la complicità di altri per minacciare per uno sgarbo subito, ma sai mettere l’altro nelle condizioni di riconoscere lo sbaglio perché sarai ritenuto “grande”
- quando non passi i sabato sera bevendo alcolici e spinellandoti fino al mattino perdendo il controllo di te perché sarai considerato libero
In tutto questo è la pedagogia salesiana, un modo per celebrare il bicentenario, un traguardo illuminato dalla croce.
Sr Marilisa Miotti