Leonard Cohen – Joan of Arc

da | 23 Ago 2016 | Musica

7 cantanti rock che hanno parlato dei sacramenti

Sacramento del Matrimonio

Un pezzo meraviglioso scritto da Cohen e interpretato da Warnes è Joan of Arc.

Nato da stirpe ebraica, in questo periodo Leonard Cohen si descrive come un buddista. Ma qualsiasi sia la ragione, è capitato più volte di aver avuto un’inclinazione a scrivere canzoni su santi cattolici. A parte la sua celebre canzone “Alleluia” (che è certamente più in linea con la sua eredità ebraica), ha scritto una canzone chiamata “The Song of Bernadette”, interpretata da Jennifer Warnes (che potresti conoscere per canzoni come Up Where We Belong, Right Time of the Night e I Had the Time of My Life).

Se anche non vi fosse musica alcuna in questa canzone, il concetto sarebbe sufficiente per farla considerare un vero capolavoro. La storia descrive il martirio di Giovanna D’Arco.
Ma ciò che è davvero unico di questa esecuzione è il fatto che Giovanna ha una conversazione con il fuoco che la sta bruciando. Si potrebbe pensare che questo dialogo sia tutto fuorché romantico. Invece questo notevole dialogo finisce col diventare una discussione sull’imminente matrimonio di Giovanna e del compimento dei suoi voti…

“ ‘Il fuoco rende poi il tuo corpo freddo/ Ti dò il mio da abbracciare’/ Dicendo così, è entrata dentro/ Per essere questo/ Per essere la sua sola sposa. E dentro nel suo fiero cuore/ Ha preso la polvere di Giovanna D’Arco/ E su, sopra gli ospiti di questo matrimonio/ Ha appeso le ceneri del suo vestito nuziale”

Meravigliosamente Cohen, un auto-proclamatosi buddista, comprende quello che oggi pochi cattolici capiscono, che l’estremo scopo del sacramento del matrimonio (per non parlare della santità stessa) è di prepararci per l’eternità nel “fiero cuore di Dio”.

GIOVANNA D’ARCO

Attraverso il buio Giovanna d’Arco
precedeva le fiamme cavalcando
nessuna luna per la corazza ed il manto
nessun uomo nella sua fumosa notte al suo fianco.

Sono stanca della guerra ormai
al lavoro di un tempo tornerei
a un vestito da sposa o a qualcosa di bianco
per nascondere questa mia vocazione al trionfo ed al pianto.

Son parole le tue che volevo ascoltare
ti ho spiato ogni giorno cavalcare
e a sentirti così ora so cosa voglio
vincere un’eroina così fredda, abbracciarne l’orgoglio.

E chi sei tu lei disse divertendosi al gioco,
chi sei tu che mi parli così senza riguardo,
veramente stai parlando col fuoco
e amo la tua solitudine, amo il tuo sguardo.

E se tu sei il fuoco raffreddati un poco,
le tue mani ora avranno da tenere qualcosa,
e tacendo gli si arrampicò dentro
ad offrirgli il suo modo migliore di essere sposa.

E nel profondo del suo cuore rovente
lui prese ad avvolgere Giovanna d’Arco
e là in alto e davanti alla gente
lui appese le ceneri inutili del suo abito bianco.

E fu dal profondo del suo cuore rovente
che lui prese Giovanna e la colpì nel segno
e lei capì chiaramente
che se lui era il fuoco lei doveva essere il legno.

Ho visto la smorfia del suo dolore,
ho visto la gloria nel suo sguardo raggiante
anche io vorrei luce ed amore
ma se arriva deve essere sempre così crudele e accecante.