Gesù Cristo, Re dell’universo

Nostro Signore Gesù Cristo, Re dell’universo

Vangelo di Giovanni 18, 33c-37

Commento di suor Chiara Papaleo, FMA

 

La festa di Cristo Re nella Chiesa è stata istituita molto di recente, durante il fascismo, il nazismo e lo stalinismo. Per dire una cosa molto semplice: che il vero re è molto diverso da quello che conosciamo. Non abbiamo molta confidenza, ormai, con l’immagine del re ma, quantomeno, ci è chiaro che re è chi detiene il potere. Quale potere detiene Gesù?

Per provare a rispondere a questa domanda, datemi la possibilità di “dare i numeri”.
Nel testo la parola “re” ricorre tre volte, così come la parola “regno” (che sarebbe meglio tradurre con “regalità”), così come anche la parola “tu”. Come il re esercita la sua regalità? Dando del tu alle persone! Instaurando relazioni buone con le persone. Essere capaci di relazioni buone ci fa già sperimentare la bellezza del regno dei cieli. Allora il vero potere che cos’è? È dare la possibilità a un tu di esprimersi. Il potere, allora, è dare una possibilità, non è obbligare qualcuno a fare qualcosa. Il regno dei cieli, quindi, è quel luogo dove ogni “tu” può diventare realmente se stesso.

Si intravvede, qui, una meravigliosa sfaccettatura del potere: la generatività. È un potere enorme, quello di poter generare, o meglio, aiutare qualcuno a generarsi. Ed è quello che fa Gesù in questo brano di Vangelo. La liturgia lo fa terminare con le parole di Gesù ma, continuando a leggere il Vangelo, il versetto 38 inizia con la domanda di Pilato “Che cos’è la verità?”: Gesù era pienamente re in quel momento, perché stava dando a Pilato la possibilità di venire alla luce, ad entrare nel regno.

E proprio la parola “verità” è l’altro vocabolo bellissimo che ci regala questa pagina. O meglio, la verità è quel “tu” che Pilato ha davanti. La verità non è una cosa, caro Pilato, la verità è una persona, una relazione, non è un postulato da dimostrare, ma un uomo da incontrare. E la verità, prima ancora di essere capita, ha da essere ascoltata; e puoi ascoltarla con la pazienza di chi sa che la capirà pian pianino.

Sì, ascoltare la verità presuppone una relazione, dentro la quale ascoltarla. Allora, vedete, sembra contorto, ma in realtà torniamo all’inizio e chiudiamo il cerchio: il vero potere è quello di colui che dà all’altro la possibilità di esprimersi e lo ascolta.

Cristo è re perché, Lui che è la Verità, usa il suo potere per svelarmi la mia verità:
Cristo è re perché, Lui che è la Vita, usa il suo potere per dare la sua vita per me;
Cristo è re perché, Lui che è la Via, usa il suo potere per aprire anche a me le porte del suo regno.

Soprattutto di questi tempi, lasciati confortare da questa verità: hai un re, il cui tesoro più prezioso sei tu, e che ti ha promesso che il suo regno è già qui, quando ami come Lui.