Due donne, due biografie

da | 1 Nov 2021 | Libri

Becoming. La mia storia autobiografia di Michelle La Vaughn Robinson Obama

The truths we hold  – Le nostre verità – autobiografia di Kamala Harris

 

Di Angela Maiale*

 

Due biografie, le presento insieme, quasi una lettura sinottica perché, fatte salve le tante ed opportune differenze, a spingermi ad adottare questo punto di vista è che ci sono due donne, laureate in legge, quasi coetanee, di successo, americane, di colore, che hanno raggiunto i vertici nell’impegno politico fino a rivestire ruoli pubblici, istituzionali, di altissimo profilo.

Michelle Obama è stata la prima first lady di colore alla Casa Bianca e ha caratterizzato gli anni del doppio mandato di suo marito per essersi impegnata con e per i bambini e gli adolescenti: ha attivato progetti e attività nelle scuole, ha concretizzato pari opportunità per i ragazzi di colore, si è mobilitata per educare ad una vita ed un’alimentazione sana le giovani generazioni.

Kamala Harris è stata avvocato, procuratore Generale, ha lottato per i diritti delle donne, è la prima vicepresidente degli Stati uniti donna, e di colore.

 

Le mie classi sono sempre multietniche e multiculturali, l’età dei miei alunni è quella della preadolescenza, il periodo delle grandi incertezze, in cui si mettono in discussione le figure degli adulti, soprattutto per cercare di costruire il proprio modello di riferimento, ed è importante proporne di adeguati.

Ho perciò proposto la lettura di questi due libri ai miei alunni di una terza della secondaria di primo grado e due ragazze sono state subito incuriosite: C., italiana, mamma brasiliana e padre italiano, e R. italiana, genitori del Bangladesh sono state le prime a prendere questi libri in prestito.

Queste alunne stanno crescendo, cercano dei modelli di riferimento ed un equilibrio sereno che definisca la loro identità, e mi ha fatto particolarmente piacere che proprio loro due siano state incuriosite dalla storia di queste due donne che conoscono solo per i loro successi; proponendo i libri ho spiegato loro che nell’autobiografia le protagoniste si raccontano negli anni dell’infanzia e della gioventù, attraverso le esperienze che le hanno portate dove sono arrivate, e si soffermano soprattutto sui fallimenti che hanno dovuto imparare ad accettare e superare.

E’ importante che i ragazzi comprendano che il successo non è “arrivare ad essere ricchi” e non ha senso né durata se non si basa su un reale talento e sulla preparazione, oltretutto non si deve cercarlo per caso o per fortuna.

 

Dalla vita di entrambe emerge il forte orgoglio per le radici, le famiglie, le etnie e culture di appartenenza; Kamala Harris fa continui riferimenti alla propria madre, una ricercatrice di origine indiana, ha cercato per tutta la vita di sconfiggere il tumore al seno, una donna fiera, impegnata, una professionista preparata ed orgogliosa che ha saputo instillare nelle figlie la fierezza della dignità di sé ma anche il senso del dovere, la serietà nell’impegno assunto, la motivazione a studiare per formarsi e per migliorarsi; Michelle Robinson fa spesso riferimento ai nonni ed agli zii, le sue radici, i profondi legami affettivi che aiutano a definire l’ identità di ognuno di noi. Sia l’una che l’altra trasmettono fierezza e affetto per queste figure che hanno arricchito profondamente gli anni della loro gioventù.

Due donne che hanno lavorato, si sono impegnate, hanno affrontato con determinazione e garbo i pregiudizi, non si sono lasciate schiacciare e li hanno superati. Un’alunna è rimasta colpita da come Michelle Obama abbia dovuto affrontare episodi discriminatori persino appena diventata First Lady quando alcuni bianchi, solo per il fatto che fosse la prima donna di colore in quel ruolo, senza conoscerla, l’avevano definita “decisamente non adatta”.

Preconcetti, discriminazioni, non hanno età né contesti sociali o geografici, e leggere di due donne che hanno lavorato con impegno, hanno ottenuto incarichi importanti, si sono fatte apprezzare e stimare, anche dai più scettici, è servito a dar loro la misura che il successo non è una strada dorata e che il proprio valore va costruito con impegno e preparazione.

Una storia dall’Illinois, l’altra dalla California, ma gli stessi messaggi: l’importanza della scuola, lo studio mai superficiale, la famiglia, gli affetti, la costruzione della consapevolezza e della dignità di sé, risorsa indispensabile che disarma i prepotenti e crea rispetto da parte di tutti.

 

Entrambi questi libri sono scritti in una forma accattivante e scorrevole, adatta ad adolescenti in cerca della propria strada, anche ragazzi, perché conoscere e comprendere il punto di vista di due donne di fronte ai pregiudizi maschili li aiuterà a riflettere su che uomini vorranno essere in futuro.

Ho apprezzato il messaggio positivo colto in entrambe la storie: la vita è qui e ora, bisogna farsi trovare pronti quando le opportunità bussano alla porta e bisogna essere all’altezza delle responsabilità che ci tocca assumere, con coraggio ed ottimismo, perché la vita è sempre un’avventura meravigliosa.

 

*Di origine pugliese (di Alberobello!), Laureata in filosofia,
Docente di Lettere alla Secondaria di 1^ grado Ponti di Gallarate
Sposata con Giuseppe, mamma di Giovanni