Il piccolo principe

da | 7 Feb 2022 | Libri

Il piccolo principe, di Antoine de Saint-Exupéry

 

Un classico che si ripropone. Un libro straordinario, generalmente si pensa rivolto ai bambini; a mio parere i messaggi non sono sempre così espliciti per i più piccoli, ma per i ragazzi è di certo un punto di riferimento, soprattutto se lo leggono con attenzione, anche andando oltre le parole, il che ne spiega il grande successo dalla prima pubblicazione nel 1943 ad oggi.

In Italia è uscito almeno 6 anni più tardi: la guerra, il fascismo, le lotte partigiane per la libertà ne hanno rallentato la diffusione.

 

L’autore era un uomo di cultura, profonda sensibilità, un uomo moderno, un aviatore, il suo animo era profondamente umanista nel senso più alto della parola; il suo interesse primario era la “cura” della persona, anche attraverso le parole; dedicò questa bella favola ad un amico perseguitato dal nazismo.

Eppure la prima “stranezza” che salta all’occhio è che, proprio uno scrittore, in un passaggio della storia definisca le parole una “fonte di equivoci”. Pazzesco!

E’ una contraddizione. No, non lo è, non fermiamoci ad una prima impressione; soprattutto chi utilizza le parole sa quanta importanza riveli il loro uso corretto: nella forma, nella sintassi, nell’ortografia… e mai come quando usiamo le parole in modo superficiale possono accadere gravi incomprensioni. Per questo l’autore, protagonista nel ruolo che ama di aviatore, comunica spesso con il Piccolo Principe attraverso i disegni che servono a comprendersi su grandi temi o a risolvere qualche necessità contingente.

 

La storia si snoda principiando da uno strano incontro, appunto con il Piccolo Principe, il protagonista, che arriva da un mondo lontano nell’Universo e attraverso bei disegni, un linguaggio a volte poco esplicito, che ricorre spesso a simboli e metafore,  strambe richieste, con un ritmo lento e coinvolgente, finalmente ci svela i suoi misteri.

Leggendo abbiamo una percezione del modo di comunicare tra i personaggi ed uno scorrere del tempo molto differenti dal nostro, ma questo è un gran vantaggio, infatti non sentendo incalzare gli eventi e senza fretta riusciamo a concederci il tempo per riflettere, spiegarci le tante simbologie, senza che l’autore, voce narrante in prima persona, debba farlo per noi.

 

Oggi sono tante le frasi estratte da questo libro che sono diventate monito, un punto di riferimento che usiamo anche in altri contesti, le ritroviamo come MEME – cioè un breve motto che riecheggia ciò che si memorizza, che appartiene ad un ambito culturale specifico ma che viene usato per imitazione anche in altri contesti -, in whatsapp soprattutto, uno dei social della rete internet tra i più usati per stare in relazione a distanza; queste tante frasi sono, ad esempio:

“È il tempo che tu hai perduto per la tua rosa che ha fatto la tua rosa così importante”;

 “Il vero amore comincia quando non ci si aspetta nulla in cambio”;

 “L’essenziale è invisibile agli occhi, non si vede bene che col cuore”.

 

Con il Piccolo Principe è protagonista un animale, la volpe, da sempre simbolo di furbizia; la volpe fa spesso da tramite nella comunicazione tra i due, ma qui più che furba è intelligente, infatti è lei che pronuncia le parole giuste, è lei che spiega e conduce al punto sul quale focalizzare l’attenzione, è lei che riesce a spiegare le emozioni e a dare un senso al nostro impegno di uomini nella vita.

Ma oserei dire: “nulla di nuovo sul fronte occidentale!”, utilizzando un’altra frase nota – tratta da Im Westen nichts Neues di Erik P. (M.) Remarque, dato che il nostro caro San Francesco, parecchio tempo prima della stesura di questo libro parlava agli animali perché in loro vedeva l’intelligenza sensibile data dall’impronta di Dio; forse S. Exupery ha tratto l’ispirazione per questa impostazione dialogica proprio dal nostro santo assisano, a me piace pensarlo.

Le risposte ai grandi temi, che spesso cerchiamo in posti o da persone improbabili, ci arrivano dai piccoli gesti o dai piccoli nel Creato, esattamente come è piccolo anche il principe.

 

Angela Maiale