Torniamo in campo

Torniamo in campo gli insegnanti all’inizio di settembre,

preparazione atletica compiuta grazie alle vacanze, spesso nello spogliatoio con una nuova formazione tra trasferimenti, assegnazioni provvisorie, neoimmessi in ruolo, pensionamenti. È questo il tempo di fare squadra, ciascuno con la propria disciplina, ma tutti fuoriclasse!
A bordo campo ci guida il Dirigente e grande è il sostegno del personale Ata.

Fa il tifo sul proprio profilo social il maestro e giornalista Mario Pafumi: «Ci siamo. In bocca al lupo ai colleghi che si apprestano ad affrontare un nuovo anno scolastico pieno di incertezze. In bocca al lupo soprattutto ai più giovani. Forza e onore. Ricordate che abbiamo l’immensa responsabilità della formazione dei nuovi italiani, cerchiamo di creare belle coscienze e formare menti colte. Nonostante tutte le storture cerchiamo di essere professionali e professionisti».

Sul campo non ci sono avversari, che sport strano la scuola! Se ci fossero, è solo perché ce li vogliamo creare e capita a volte che lo siamo persino di noi stessi. Di certo non sono gli studenti che al contrario troviamo come i migliori compagni di squadra, per lo più attaccanti. Mentre noi fungiamo da portieri, difensori, centrocampisti o magari viviamo una vita da mediano, per dirla con Ligabue, “con dei compiti precisi a coprire certe zone, a giocare generosi, lì, sempre lì, lì nel mezzo, che il pallone devi darlo a chi finalizza il gioco”. Ed è così che accade la magia del gioco, non in novanta minuti e sul tappeto verde di più di 100 metri, bensì in quell’ora di circa sessanta minuti in un’aula più piccola dell’area di rigore: fai il tuo assist allo studente perché possa andare in goal!

Il successo è di tutti, la vittoria condivisa, e allo stesso modo si partecipa della rete mancata e della sconfitta.

Doti naturali, allenamento, disciplina, strategia, fatica, sacrificio, passione, spirito di gruppo, creatività, fantasia, impegno sono gli sponsor della nostra squadra, valgono per i docenti e per gli studenti; non basta mostrarli alla prima partita, ma contano nelle duecento giornate di sola andata di tutto il campionato che è la scuola.

Tra i piedi – che poi sono le nostre mani – abbiamo libri e strumenti da insegnare a toccare con lo stesso tocco da campione di Pelè, Platini, Van Basten, Baggio, Del Piero, Messi, Ronaldo.

Non finiremo sugli album dei calciatori come figurine, ma resteranno indelebili e felici i ricordi impressi nelle foto ufficiali e nei selfie di classe.
Non abbiamo e non avremo i loro compensi, però generazione di studenti appassionati ci daranno serenità.

Marco Pappalardo