Il loro compito: far sorridere bambini ammalati.
Il loro stile:quello simpatico del clown dal grande naso rosso
Roberto è il papà di Riccardo che frequenta la quinta elementare. Lui è un bancario che fra pochi giorni, benché sia ancora in forze e super agile, andrà in pensione.
Qualcuno gli ha fatto la domanda un po’ impertinente: “ Hai già pensato al tuo futuro, dopo il lavoro metodico e preciso del bancario?”
Certamente, Roberto si è già attivato per costruire giorni felici per sé e per gli altri. Si è messo in contatto con la Fondazione Theodora Onlus che regala ogni anno magia ed allegria ad oltre 35000 bambini ricoverati in 18 ospedali italiani.
Ha frequentato un corso di formazione per entrare a far parte di quella schiera di uomini e donne, volontari del sorriso, che offrono una parentesi di gioia a tanti piccoli pazienti, testimoni misteriosi del dolore innocente. Roberto ha incontrato alcuni Dottor Sogni, artisti professionisti che con l’ascolto e il gioco aiutano i bambini e le loro famiglie ad affrontare la difficile prova del ricovero. Ha pure ascoltato un racconto della caposala del reparto di Neuropsichiatria infantile dell’Istituto Neurologico Besta di Milano: “Ricordo una ragazzina gravemente compromessa con difficoltà di relazionarsi con noi che è rimasta ricoverata molto tempo. Ecco, lei iniziava a chiedere quando i Dottor Sogni sarebbero arrivati dal temine della loro visita fino all’inizio della successiva. Con noi faticava a parlare, con loro cantava a squarciagola ridendo come una matta! Ma come questo ricordo ce ne sono molti altri”. Roberto sa che non è tutta poesia quello che si prospetta per il suo futuro di volontario perché, come afferma un altro Dottor Sogni: “ Negli ospedali dove lavoriamo c’è una percezione diversa della vita, in quei reparti non ci sono mezzi toni, c’è il bianco e c’è il nero, tutto è molto vero e a volte anche crudo, ma è la vita che si mostra in tutte le sue incredibili possibilità. La vita è in primo piano”. I Dottor Sogni lavorano slle emozioni e si prendono cura della parte sana del bambino, quella parte che vuole esprimersi attraverso il gioco, la fantasia, il pianto, lo stupore, la paura, il sorriso.
Proprio per questo, Roberto, bancario in pensione, ha deciso di dare una mano, meglio…il suo naso e la sua fantasia.