Ciascuno di noi, in diverse circostanze, ha ricevuto una chiamata. Era l’invito a partecipare per quest’anno ai weekend del GriGio. Invito, che proveniva da qualcuno che al nostro bene ci pensa e che desidera davvero per noi qualcosa di bello.
Chi? Giovani ragazze e ragazzi (+18 anni) provenienti dalla Lombardia e dall’Emilia, accompagnati dalle FMA, e dai SDB. Dove? Nave (Brescia), accolti dalla comunità dei post novizi salesiani. Quando? 18-19 ottobre e 15-16 novembre. Per fare cosa? GriGio: gruppo giovani discernimento e scelta. Perché? Per seguire quel desiderio di felicità piena che il Signore ha posto nel cuore di ciascuno. Come? Mettendosi in ascolto di questo desiderio, nella comunione, nell’incontro con l’altro e con l’Altro.
Ciascuno di noi, in diverse circostanze, ha ricevuto una chiamata. Era l’invito a partecipare per quest’anno ai weekend del GriGio. Invito, che proveniva da qualcuno che al nostro bene ci pensa e che desidera davvero per noi qualcosa di bello.
Ciascuno di noi, in diverse circostanze, ha potuto decidere cosa farne di questo invito: accettare o rifiutare. Accettare voleva dire prendersi un impegno: “una volta al mese dedicherò il mio tempo a questo incontro”. Ma soprattutto voleva dire provare a lasciarsi sorprendere dalla presenza del Signore nella nostra vita, riconoscerla e desiderare di ascoltarla, di incontrarla, di viverla. Come un sussurro, finché non ci si presta attenzione non lo si sente, ma quando ci si fa caso lo si sente dappertutto. Così è la presenza del Signore. Incontrare altri e altre giovani che desiderano vivere questo incontro con Dio è stata per me una grande sorpresa, una grazia, un dono. Già, perché la fede è sì qualcosa di personale, è sì una relazione con il Signore Gesù che si vive in prima persona, ma non è assolutamente qualcosa di individuale, poiché si ha desiderio di condividerla con altri. Ogni felicità non è vera felicità se non aumenta nel momento in cui la si comunica ad altri. La fede è felicità, la fede è così: si ha desiderio di comunicarla e, condivisa, si moltiplica. Alcuni ingredienti hanno caratterizzato i primi incontri, li hanno delineati, rendendoli al tempo stesso profondi e gioiosi, autentici e aperti all’Infinito.
L’ascolto della Parola di Dio
Le lectio sul Vangelo ci hanno permesso di immergerci nella Parola per meditare con la mente e con il cuore ciò che il Signore rivela a ciascuno di noi in modo personalissimo.
I tempi di silenzio, l’Adorazione, la preghiera
I tempi di silenzio hanno permesso alle parole di Gesù di essere pian piano accolte nel nostro cuore. Il silenzio davanti all’Eucarestia è stato tempo di grazia, stupore dell’uomo davanti al mistero, anima che esulta davanti a Dio, che è tutto dono, tutto pane. I tempi di preghiera aiutano a far verità, a far discernimento, cioè a discernere quali sono le scelte che dobbiamo compiere, quali sono quelle vie che ci rendono realmente contenti. Ognuno ha la propria “porta stretta”, quella che davvero ti sta ha pennello perché ha la tua vera sagoma, sono quelle scelte che davvero ti rendono felice.
La condivisione
Inizialmente pochi di noi si conoscevano tra loro, ma subito abbiamo cominciato a conoscerci tra noi e ad essere amici, forse perché abbiamo un Amico in comune! Se Lui me li ha posti accanto è perché anche io voglia loro bene, come Lui ne vuole a loro. L’essere un gruppo che condivide un cammino è ricchezza, è dono grande. Si condivide l’esperienza ma anche le intuizioni che sorgono in noi, a volte le difficoltà, a volte le gioie.
La presenza di “amici dell’anima”, i Salesiani e le Figlie di Maria Ausiliatrice
La loro è presenza che fa la differenza. Chi con uno, chi con un altro, abbiamo potuto scambiare qualche parola, a volte breve, a volte più lunga. Sono una presenza di ascolto, di accoglienza, di sostegno. A volte possono anche darci una scossa, un punto di vista che non avevamo considerato, qualcosa di inedito a cui val la pena di pensare. La grazia della confessione e del perdono è creazione nuova di Dio, cuore puro che Egli rinnova in noi per lasciarci ancora amare, e per amare ancor di più.
La gioia dello stare insieme
Insieme si fa festa, insieme si sta contenti! Perché vedere il sorriso sul volto dell’altro genera anche il mio sorriso. Abbiamo condiviso le serate con giochi divertenti, con balli, (e i ragazzi con il pallone!) per poi ritrovarci ancora insieme a render grazie a Gesù della vita e dei fratelli. A tavola abbiamo un poco conosciuto anche i giovani salesiani, i post novizi, e l’intera comunità che ci ospitava a Nave. Ci hanno raccontato un poco di loro, così pian piano gli abbiamo voluto bene. Vivere insieme questi due weekend è stato un po’ questo: mettersi in ascolto, cercare il Signore Gesù nella Parola che abbiamo ascoltato, nei tempi di silenzio davanti all’eucarestia, nell’incontro gioioso tra noi e con la comunità dei giovani salesiani che ci ha accolto. Davvero sono stati giorni intensi.
Dio passa per questa strada, quella dell’incontro, di quell’incontro che diventa relazione, conoscenza, amore. E noi su questa strada vogliamo camminare.
Rita Fallea