Credo negli esseri umani: parole illuminate

CREDO NEGLI ESSERI UMANI

Ho sentito questa canzone alla radio di Marco Mengoni e ho capito subito che dentro c’era un gioco importante di parole nel ritornello. Poi l’ho risentita e mi sono accorta che anche le parole delle strofe erano illuminate.

Oggi la gente ti giudica, per quale immagine hai.
Vede soltanto le maschere, e non sa nemmeno chi sei.

Siamo spesso tanto preoccupati di apparire, di fare una buona impressione, di lasciare un segno negli altri. La nostra personalità, il nostro essere vive a volte più su facebook che nella vita reale.
Siamo pronti alla critica dell’altro e quando possiamo scagliamo giudizi negativi illudendoci che scrivendo un post il nostro pensiero diventi importante per tutti. Siamo piegati e chini sul nostro smartphone, ricurvi su noi stessi col rischio di non percepire nulla oltre noi.

Devi mostrarti invincibile, collezionare trofei.
Ma quando piangi in silenzio, scopri davvero chi sei.

Quando chiedo agli adolescenti quali qualità possiedano, loro mi guardano stupiti e incapaci di rispondere. Pensano che devi per forza vincere qualche premio per dirti bravo in qualcosa; pensano che i talenti siano solo quelli della tv che si esibiscono e che litigano tra loro nei vari talent show.
La bellezza di essere se stessi, la passione per qualche cosa sono virtù sopite spesso anche perché non abbastanza rinforzate e valorizzate dai genitori e dagli adulti in generale. Il pianto poi non è accettabile, è sempre solitario, a volte presente solo quando impossibile da trattenere. Ma quando ci confrontiamo con le nostre paure, con le nostre tristezze e abbiamo il coraggio di stare con loro, di guardarle, di accettarle, di capire che la vita non è solo un copione da recitare, allora troviamo una forza ed una energia meravigliose.
In quel momento serve silenzio! Anche Dio spesso rimane in silenzio: il silenzio della Croce; e poi scopri che è proprio in quel silenzio che hai toccato te stesso, che ti sei trovato, che puoi affrontare quello che ti sta capitando perché con verità hai chiamato per nome il tuo dolore.

Prendi la mano e rialzati, tu puoi fidarti di me.
Io sono uno qualunque, uno dei tanti, uguale a te.

Dobbiamo poterci fidare degli altri. Anche i fatti di cronaca ci dimostrano che la nostra vita è nelle mani degli altri. Quando entriamo in un ospedale, quando prendiamo un aereo, quando affidiamo i nostri figli alla scuola, quando entriamo in un tribunale, quando siamo in auto… per questi motivi è sempre più importante fare rete.
Rete sociale, una rete che accolga e che aiuti quando qualcuno non sta bene. Smettiamo di esorcizzare in ogni modo il dolore e la malattia perché esistono soprattutto quella psicologica. In questo momento in cui lo stress della vita quotidiana è implacabile non si deve aver paura di chiedere aiuto, di mostrarsi deboli.

Ma che splendore che sei, nella tua fragilità.
E ti ricordo che non siamo soli a combattere questa realtà.

Ognuno di noi è splendido e la fragilità diventa fonte di ispirazione. Coltivare solo rancore e invidia nei confronti degli altri ci spegne e corrode dentro. Con tanta fatica possiamo scegliere di imparare dalla nostra condizione quando è sofferente e “sfortunata” e trasformarla. Provare a sperimentare la serenità di dire “io sono anche questa cosa” e condividerla con chi ci è accanto. Il dolore e la fatica se accolti possono generare!
Eccome se possono generare ma devono essere prima accolti altrimenti l’invidia per le positività altrui è li in agguato che ci aspetta.
Credo negli esseri umani. Credo negli esseri umani.

Credo negli esseri umani che hanno coraggio, coraggio di essere umani

Credo negli esseri umani significa credo negli altri! Mi accorgo degli altri, li guardo, li ascolto, sorrido loro, provo ad empatizzare con loro e le loro emozioni. Quanti di noi in stazione o in metro scrutando il viso dell’altro immaginano la loro vita, la loro storia, cosa c’è in quel momento nel loro cuore. Che esercizio stupendo nel nostro cervello in quel momento… si attivano i neuroni specchio!
Proprio così rispecchiamo e magari ci sentiamo rispecchiati… connessioni di cuore che creano benessere! Non dobbiamo avere timore di sorridere alle persone, di parlare con loro, di interagire.
Anzi prendiamocelo come compito, come obiettivo della giornata: sguardo alto e verso gli alti, fare un sorriso, dire una parola gentile, essere felice perché un raggio di sole illumina la giornata, e se ci sentiamo coraggiosi la sera quando rientriamo a casa molliamo fuori dalla porta stress e smartphone e proviamo a raccontarci cosa è stato bello e positivo nella nostra giornata fosse stato anche solo quel raggio di sole. L’amore, amore, amore ha vinto, vince, vincerà.

L’amore, amore, amore ha vinto, vince, vincerà.
L’amore, amore, amore ha vinto, vince, vincerà.
L’amore, amore, amore ha vinto, vince, vincerà.