La storia di Wessene

Pubblichiamo un articolo sulla storia di Wessene, che ci è stata inviata dalla Auxilium Catholic School di Bole Bulbulà ad ADDIS ABEBA (Etiopia), dove opera una comunità di FMA.

La nostra missione si trova in una zona povera alla periferia di Addis Abeba vicina al nuovo aeroporto internazionale. E’ una zona e una missione completamente nuova, ma che in pochi anni ha avuto un enorme sviluppo. Non esistevano costruzioni se non piccole baracche fatte di fango paglia lamiera simili a pollai dove la gente era costretta a vivere miseramente priva di tutto: acqua, luce, servizi neanche parlarne, gente costretta a mendicare per aver qualche cosa alla fine della giornate da mettere sotto i denti. 

Le strade erano trafficate da cani randagi, asini, pecore per chi aveva la fortuna di averne una. Non esistevano scuole. La nostra domanda era spontanea: dove troveremo bambini per la nostra scuola in una zona così deserta?
Ora la zona in pochi anni si è popolata enormemente con costruzioni di ogni tipo distruggendo così le baracche di tanti miserabili costringendoli a vivere sul ciglio della strada esposti ad ogni tipo di interperie o in tombini sotterranei o in case fatte di lamiera per chi è riuscito a trovarne qualche pezzo nelle discariche magari un po traforato.
I più fortunati hanno trovato un riparo in qualche baracca pagando un affitto agli sfruttatori. Il terreno è stato donato alla chiesa dal comune il Vescovo, Abuna Berhane Jesus Surafael, da poco eletto Cardinale ha pensato di passarlo alle Salesiane essendo il nostro spirito per la gioventù e riteneva giusto e necessario avere una scuola nella capitale. Questo era anche il desiderio del Cardinale che lo ha preceduto Abunà Paulos che un giorno parlando con Sr Elsa Beccio e Sr Bartolomea Beltrami che gli chiedevano se era contento di avere le Salesiane in Addis Abeba aveva risposto: si si ma le Salesiane devono avere una grande scuola per la gioventù.

Si è iniziata così la costruzione della scuola materna nel 2006 terminata nel 2009. A settembre dello stesso anno abbiamo iniziato la scuola materna con una presenza di 200 bambini sbucati da dove il Signore lo sa.

Nel 2010 sono iniziate le elementari e siamo già al 6° grado, con il prossimo settembre la scuola ospiterà dalla materna alla 6^ elementare più di 900 alunni, 50 per classe per raggiungere una cifra di 1200 alunni con il completamento della secondaria.

Un grazie particolare a tante persone sensibili ai problemi dei poveri e della loro educazione.

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La storia di Wessene 

Conosciamo Wessene dal giorno della registrazione alla scuola materna a luglio del 2009. Wessene era tra le tante mamme che aspettavano il loro turno (vestiti lascio immaginare), venuto il momento di compilare l’accettazione con un largo sorriso prende la matita e inizia a scarabocchiare dove e come è da immaginare.

Wessene non sa nè leggere nè scrivere ma questo per lei non è un problema (tantissime come lei), il suo desiderio è che la sua creatura venga ammessa alla scuola.

Il 15 settembre dopo la festa del primo dell’anno (in Etiopia l’anno inzia a settembre) Wessene arriva con la sua bimba seguita da una fila interminabile di mamme e bimbi iscritti e non. Da quel giorno veniamo a conoscere la storia di Wessene.

Il suo lavoro è girare a raccogliere immondizie pulire le strade e trascinare pesanti carrettini (per modo di dire) e portare tutto alla discarica o depositare lungo il ciglio della strada negli appositi spazi.

Da tutto quel bene di Dio ha la possibilità di trovare qualche pezzetto di legna carta lattine vuote stracci ecc. Lei non può pagare nemmeno un centesimo per la scuola, il suo salario non le permette nemmeno di un pezzo di pane e di una tazza di te al giorno e come tante altre stende la mano.

Wessene non abita in una casa ma in un pollaio sul ridosso di una stradina ed è costretta a pagare l’affitto. Viene sovente sfrattata, così passa da un tugurio all’altro perché non ha la possibilità di saldare il conto alla fine mese. Wessene ha un altro figlio di 12 anni che ha affidato alla nonna lontana, fuggito poi da casa e nessuno sa dove, ma nessuno se ne preoccupa affatto. La mamma dice. è grande abbastanza faccia la sua vita, certo sarà un ladroncello come tanti suoi compagni.
Vivrà sotto le stelle dormirà nei sotterranei e speriamo che qualche buon amico o poliziotto lo riporti a casa. Del papà non si sa nulla.

Ecco scattare la fortuna. La scuola materna ha bisogno di personale per le pulizie e come non pensare a Wessene?
E’ una persona attiva disponibile generosa sempre sorridente ma che per essere assunta in un ambiente educativo salesiano ha bisogno di lasciare il bastone, sua arma di difesa. Tre mesi di prova e poi l’assunzione definitiva.

Oramai e’ il 6° anno che lavora con noi.

Wessene passa da un’attività ad un’altra, persino la custode e portinaia della scuola. Prima dell’uscita viene in cucina per un pò di provvidenza. Da noi non si butta niente: le bucce delle patate che depositiamo sul ciglio della strada per gli animali randagi e affamati. Se i nostri bambini fossero qui, nelle nostre cucine non ci sarebbe nemmeno bisogno di chi lava piatti e pentole!

La storia di Wessene si può moltiplicare e paragonare a tantissimi altri casi.
Ora abita in una casa di lamiera che non c’è nemmeno posto per entrare.

Ecco alcune immagini della nuova casa di Wessene con un affitto di 600 birr (moneta locale) al mese = a 24 euro con uno stipendio circa 900.

Almeno gode di uno stipendio ma che viene arrotondato con l’adozione a distanza di Kalkidane e con metà affitto pagato da noi. Ora è in atto  il progetto casa per famiglie senza tetto e Wessene è la prima nella lista.
Il riscatto di una casa si aggira sui 4000 euro.

Ecco la foto della sua abitazione ma che certo non danno l’idea della realtà. Un buco. La porta aperta che si vede è la casa della vicina.
Non ha acqua non ha luce e nemmeno la toilette.

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La Comunità di Addis Abeba