La testimonianza di un tweet
14/10/2016 – Un sito, Facebook e Twitter. Un progetto nato «dall’interesse alla cultura del dialogo», per sostenere i cristiani perseguitati: dall’Africa al Medioriente. Basta un hashtag, perché il loro messaggio di speranza non si perda in rete.
«L’idea è di mettere in rete, grazie ai social network, le vicende dei cristiani perseguitati. Saranno storie di fede, speranza e riconciliazione. Quelle che di solito restano in secondo piano rispetto alla doverosa denuncia di quel che accade in Medioriente o in Africa».
Così Giulia Nembrini, del Centro internazionale di Comunione e Liberazione di Roma, spiega il progetto #Standtogether che prende avvio in questi giorni.
«Si tratta di un sito internet, una pagina Facebook e un profilo Twitter», continua Giulia: «Sul primo pubblicheremo storie originali o riprese dai nostri partner, con i social network rilanceremo questi contenuti con l’hashtag #Standtogether, tentando di innescare una dinamica virale».
I soci fondatori del progetto, oltre al Centro internazionale di CL, sono l’agenzia televisiva Rome Reports, la Fundación Promoción Social de la Cultura e l’Associazione Iscom. I contenuti verranno pubblicati in italiano, inglese e spagnolo. Nella presentazione sul sito si legge che «il progetto nasce dall’incontro di diverse istituzioni interessate a rafforzare una cultura del dialogo e della pace, attraverso un’azione di condivisione della straordinaria testimonianza che arriva dai luoghi dove le minoranze religiose, cristiane e di altre religioni, vivono in situazioni drammatiche».
Lo sforzo sarà, più che creare nuovi contenuti, che pur ci saranno grazie soprattutto ai video di Rome Report, quello di fare da cassa di risonanza di quanto già è presente in rete, ma che stenta a acquistare “massa critica” sui social media. Dunque, potranno avere maggior visibilità il lavoro di Aiuto alla Chiesa che soffre, Asianews, il blog Ora pro Siria, Zenit, Porte aperte (Open Doors) e molti altri.
«Siamo ancora in fase di lancio», spiega Giulia Nembrini: «Ma contiamo nella collaborazione di chiunque ha a cuore il destino dei cristiani perseguitati e desidera imparare dalla loro testimonianza. Per aiutarci, basta poco: un retweet o una condivisione di Facebook».
Fonte: Luca Fiore
www.allstandtogether.com