Beata ignoranza

da | 28 Mar 2017 | Film

Un’amicizia alla prova di una realtà perennemente connessa.

Vedere l’ultimo film «Beata ignoranza» come se fossimo in pieno dibattito tra «apocalittici» e «integrati» a riguardo delle nuove tecnologie sarebbe troppo, ma senz’altro il tema trattato è un interessante soggetto di cui parlare in questo tempo in cui viviamo, quanto mai così social. Ci aveva già provato, con successo, Paolo Genovese con «Perfetti sconosciuti» facendo segno, ma virando il tutto poi su un altro tema. Qui non siamo a quel livello, piuttosto la commedia di Massimiliano Bruno pone la questione della «web-modernità» con il sorriso, anche correndo il rischio di banalizzarla.

Tuttavia la simpatica storia di amicizia infranta tra Ernesto (Marco Giallini), il tradizionale professore «antisocial» fuori dalla Rete, e Filippo (Alessandro Gassmann), professore di matematica «per caso» tutto smartphone e app, ci pone di fronte al limite della questione: è così necessario e importante oggi essere perennemente «connessi»? Sicuramente non si può stare fuori dal web, ma le relazioni importanti però spesso si giocano su altri campi, quelli più classici e legati alla terrena realtà. La stessa che nella vita ha messo alla prova la loro amicizia fino a separarli, nonostante una donna e una figlia «in comune», Nina (Teresa Romagnoli), che rientrerà nella loro vita attraverso un «esperimento» che li vedrà di nuovo protagonisti e antagonisti fuori e dentro la scuola, con o senza smartphone o pc.

Un film, dunque, al passo con i tempi che grazie alla complicità della coppia di attori già rodata (già visti in «Tutta colpa di Freud» e «Se Dio vuole»), risulta piacevole e nella sua completezza, almeno a tratti, per nulla banale. In un mondo sempre più assuefatto dall’interattività che rischia di modificare completamente il comportamento e le relazioni umane, compresi l’insegnamento e gli insegnanti stessi, porsi almeno la domanda su quanto, come e dove sia utile è indispensabile per non viverla da «schiavi». Utile ma non sempre necessaria, almeno per il quieto vivere, sembra dirci il regista. Lasciando pure anche qualche questione aperta: «Vi sentite meglio on line o off line? Chi siete veramente? Voi stessi o il vostro alter ego? Stimate di più le vostre sconfitte reali o i vostri successi virtuali?».

Temi: web, social, realtà virtuale, relazioni, scuola, amicizia, valori, famiglia.

Gianluca Bernardini