“Il prossimo Sinodo sarà anche un appello rivolto alla Chiesa, perché riscopra un rinnovato dinamismo giovanile”.
Ne è convinto il Papa, che nel discorso di apertura del pre-Sinodo ha citato anche alcune e-mail del questionario messo in rete dalla Segreteria del Sinodo, che ha ringraziato per l’impegno profuso nell’organizzare questa iniziativa in preparazione al Sinodo di ottobre.
“Mi ha colpito l’appello lanciato da diversi giovani, che chiedono agli adulti di stare loro vicini e di aiutarli nelle scelte importanti”, la testimonianza di Francesco: “Una ragazza ha osservato che ai giovani mancano punti di riferimento e che nessuno li sprona ad attivare le risorse che hanno. Poi, accanto agli aspetti positivi del mondo giovanile, ha sottolineato i pericoli, tra cui l’alcool, la droga, una sessualità vissuta in maniera consumistica. Sono dipendenze. E ha concluso quasi con un grido: ‘Aiutate il nostro mondo giovanile che va sempre più a rotoli’”. “Non so se il mondo giovanile vada sempre più a rotoli”, ha commentato il Papa: “Ma sento che il grido di questa ragazza è sincero e richiede attenzione. Sta a voi rispondere a questa ragazza, interloquire, è una di voi”.
“Anche nella Chiesa dobbiamo imparare nuove modalità di presenza e di vicinanza”, ha proseguito Francesco, che poi ha aggiunto a braccio: “I giovani oggi chiedono alla Chiesa vicinanza. Voi cristiani, voi che credete nella vicinanza di Cristo, voi cattolici: siate vicini, non lontani, e voi sapete bene che ci sono tante modalità di allontanarsi”.
No, allora, ai “guanti bianchi”, alla tentazione di “prendere le distanze per non sporcarsi le mani”: “Oggi i giovani ci chiedono vicinanza: ai cattolici, ai credenti, a noi credenti, tutti”. Un esempio, apprezzato dai giovani in una delle loro mail, è la vicinanza dei religiosi in mezzo ai giovani: “Uomini e donne consacrate che sono vicini, ascoltano, conoscono, e a chi chiede consiglio, consigliano. Io conosco qualcuno di voi che fa questo”. Poi Francesco ha citato “lo splendido messaggio ai giovani del Concilio Vaticano II”. “È anche oggi uno stimolo a lottare contro ogni egoismo e a costruire con coraggio un mondo migliore”, ha commentato: “È un invito a cercare nuovi cammini e a percorrerli con audacia e fiducia, tenendo fisso lo sguardo su Gesù e aprendosi allo Spirito Santo, per ringiovanire il volto stesso della Chiesa. Perché è in Gesù e nello Spirito che la Chiesa trova la forza di rinnovarsi sempre, compiendo una revisione di vita sul suo modo di essere, chiedendo perdono per le sue fragilità e inadeguatezze, non risparmiando le energie per mettersi al servizio di tutti, col solo intento di essere fedele alla missione che il Signore le ha affidato: vivere e annunciare il Vangelo”.
Fonte: www.agensir.it