30^ Domenica del Tempo Ordinario – Anno A
Vangelo di Matteo, 22,34-40
Commento di suor Silvia Testa, FMA
Nello studio della Legge, quindi della Torah, i rabbini avevano individuato 613 precetti, un lungo elenco di norme da rispettare. Nelle scuole teologiche del tempo di Gesù ci si chiedeva quindi quale fosse il comandamento da porre in testa a questo elenco. Un interessante argomento alla moda attraverso cui mettere alla prova Gesù e, perché no, proprio qui provare ad “incastrarlo”.
“Maestro, nella Legge, qual è il grande comandamento?”, chiede un dottore della legge, ma Gesù ancora una volta spiazza tutti, va oltre a questo giochino di “casistica” e “fa centro”, mettendo così in luce ciò che muove veramente la vita, ogni singolo gesto: l’amore. Gesù si muove su un’altra dimensione, o meglio in uno spazio tridimensionale: l’amore per Dio, l’amore per il prossimo e per sé.
“Amerai il Signore tuo Dio con tutto…” una richiesta che coinvolge tutto l’uomo, che chiede tutto perché già l’Amore con l’A maiuscola ha donato tutto. Solo Dio infatti può amare in modo totale.
Di sottofondo sentiamo risuonare le parole di Giovanni: “In questo sta l’amore: non siamo stati noi ad amare Dio, ma è lui che ha amato noi”. (1Gv 4,10).
Un Amore che chiede di essere accolto per divenire a nostra volta amore donato come Lui ci ha amato.
“Amerai il tuo prossimo come te stesso.” Amore sbriciolato in piccoli gesti, in frammenti di carità verso i poveri, i piccoli, i vicini e gli emarginati delle nostre comunità e delle nostre case, in coloro che sentiamo diversi. Ecco il nostro prossimo da amare come “noi stessi” amati e preziosi agli occhi di Dio.
Amami come sei, recita una preghiera di Dio all’uomo: amiamo Dio e il nostro prossimo così come siamo, ma senza sosta, senza misura e con tutta la creatività che ci appartiene.
Il brano di oggi ci raggiunge in questo mese missionario in cui abbiamo accolto l’appello di Papa Francesco a divenire tessitori di fraternità. Questa tessitura avviene attraverso un telaio particolare, proprio quello dell’amore. Per tessere una buona stoffa, il filo verticale, l’amore verso Dio, deve essere intrecciato dalla trama, dal filo orizzontale, cioè dall’amore per il prossimo. L’amore verticale intrecciato all’amore orizzontale. Ecco la novità di Gesù: Dio e prossimo insieme; l’amore per il prossimo si fonda sull’Amore e rende vero l’amore per Dio.