Domenica della Divina Misericordia – Anno B

Domenica della Divina Misericordia – Anno B
7 febbraio 2021
Vangelo di Luca 7,36-50
Commento di suor Simona Bisin, FMA

 

In questa domenica dedicata alla “Divina misericordia”, il Signore ci invita a cambiare la nostra prospettiva e ci rivela il segno più grande della manifestazione di Dio: il suo perdono!
Un perdono che copre la moltitudine dei nostri peccati che non diventano motivo di esclusione, ma sfida ad amare di più: nella logica di Dio infatti il problema non sono i peccati, ma il saper amare.

Ed oggi ad accompagnarci in questa consapevolezza è una donna.

Una donna conosciuta da tutti “peccatrice”, spinta dal desiderio di incontrare Gesù e certa che quella sarà l’occasione per cambiare e lasciarsi cambiare; una donna libera, capace di infrangere la legge ed entrare con forza nella casa del fariseo, sconvolgendo l’ordine preparato nei minimi particolari; una donna senza nome, che ruba la scena a Simone, il giusto, attirando l’attenzione dell’ospite da lui invitato.

Questa donna manifesta i gesti dell’amore gratuito con tutta se stessa: si pone ai piedi di Gesù e, con le sue lacrime, segno del pentimento, li bagna; con i suoi capelli, ricordo del suo peccato, li asciuga; e poi li copre di baci e li unge con profumo, speranza di un amore rinnovato.

Nella sequenza di questi delicatissimi gesti la donna sta dietro Gesù perché, riconoscendosi peccatrice, non si considera degna del suo sguardo. Quello sguardo che Gesù le donerà “volgendosi” verso di lei per ridonarle la dignità da tutti calpestata e offrendole, con il perdono dei suoi peccati, la possibilità di cambiare vita. Una vita nella pace perché ormai avvolta dalla luce del volto di Dio.

Ma l’amore di Gesù si propone anche a colui che si ritiene giusto, Simone, e lo invita a cambiare sguardo “Vedi questa donna?”, a mettersi in discussione illuminato da un racconto “Chi lo amerà di più?”. Infine, ripercorre tutti i gesti d’amore della donna, considerati atti di fede in Lui, e propone a Simone un esempio concreto di conversione.

In questa settimana proviamo ad accogliere lo sguardo di Dio sulla nostra vita, in particolare sulle nostre fragilità e debolezze, con la fede di questa donna che ha saputo andare oltre le regole del tempo spinta dal desiderio di trovare quel Volto, il solo capace di avvolgerla con il suo perdono e la sua pace. E, guariti da questo sguardo, esercitiamoci a cambiare il nostro sugli altri cercando di scorgere in loro il di più dell’amore più che la debolezza del peccato, fiduciosi che c’è più gioia in cielo per un peccatore che si converte più che per novantanove giusti che pensano di non aver bisogno della misericordia di Dio.