A cosa serve il digiuno

da | 6 Mar 2023 | Giovani

– Sara Manzardo –

 

Spesso il digiuno viene visto come qualcosa di distante, bigotto, insensato e questo, essenzialmente, è perché nel tempo se ne è smarrito il significato. In realtà si tratta di una pratica che non è fine a sé stessa, ma può portare grandi benefici alla propria vita e al proprio rapporto con Dio.

Lasciamoci allora illuminare dalla Parola per comprendere meglio a cosa serve digiunare.

 

#1 A Liberare il cuore per ritornare a Dio (Gioele 2,12)

“Ritornate a me con tutto il cuore, con digiuni, con pianti e lamenti.”

Ritornare a Dio significa riconoscere che, lontano da Lui e lontano dal Bene, tutto ciò che facciamo è vuoto di significato. Digiunare serve a riconoscere questa amarezza e questo vuoto, strappare tutto quello che ci rende infelici e insoddisfatti e ri-tornare a quella sorgente di Bene e di Vita, che può saziarci, asciugare le nostre lacrime, farci gioire.

 

#2 A riconoscere che solo Dio salva (Esdra 8,23)

“Così abbiamo digiunato e implorato da Dio questo favore ed egli ci è venuto in aiuto.”

Quando preghiamo, tutto il corpo prega. Se è vero che l’ambiente, i rumori, la posizione che assume il nostro corpo possono aiutare o distrarre la preghiera, il digiuno può rafforzarla. Digiunare serve allora a non pregare solo con la bocca e la mente, ma a coinvolgere il corpo nel riconoscere che solo Dio può darci la vita e donarci il suo aiuto. 

 

#3 A Resistere alla tentazione (Luca 4,1-2) 

“Gesù, pieno di Spirito Santo, si allontanò dal Giordano e fu condotto dallo Spirito nel deserto dove, per quaranta giorni, fu tentato dal diavolo. Non mangiò nulla in quei giorni; ma quando furono terminati ebbe fame.”

Perfino Gesù ha digiunato. A noi non è chiesto di digiunare per 40 giorni, ma solo di saltare un pasto, eppure questa rinuncia ha il suo valore. Privandoci di qualcosa, che sia del cibo o un’abitudine, possiamo allenare la nostra resistenza, riconoscendo le tentazioni, cioè ciò che ci vuole rubare la libertà, e scegliendo l’Essenziale.

 

#4 A far agire lo Spirito Santo (Atti 13,2)

Mentre essi stavano celebrando il culto del Signore e digiunando, lo Spirito Santo disse: «Riservate per me Barnaba e Saulo per l’opera alla quale li ho chiamati».”

I santi, quando devono prendere una decisione importante, pregano e digiunano. Purificano cioè il corpo e la mente da tutto ciò che potrebbe distrarre, condizionare e interrompere il discernimento. Digiunare significa fermarsi per un attimo, rinunciare a scegliere secondo il proprio tornaconto, lasciando agire Dio.

 

#5 A prepararsi ad affrontare una prova (Ester 4,16) 

“Digiunate per me, state senza mangiare e senza bere per tre giorni, notte e giorno; anch’io con le ancelle digiunerò nello stesso modo; dopo entrerò dal re, sebbene ciò sia contro la legge e, se dovrò perire, perirò!”

La regina Ester, per salvare il suo popolo dalla persecuzione, chiede alla sua gente di digiunare. Nella Bibbia, digiunare significa purificarsi per poter affrontare una prova, perché ti allena a togliere le distrazioni e ti avvicina a Dio. Digiunare insieme ad altri, significa sentirsi un cuore solo e un corpo solo, unito nella difficoltà sia nella preghiera che nella condizione fisica.

 

#6 A Fare silenzio e accogliere la Parola (Esodo 34,28)

“Mosè rimase con il Signore quaranta giorni e quaranta notti senza mangiar pane e senza bere acqua. Il Signore scrisse sulle tavole le parole dell’alleanza, le dieci parole.”

Lo ha detto anche Gesù: non di solo pane vive l’uomo, ma della Parola che esce dalla bocca di Dio. Mosè, rinunciando per un periodo limitato a qualcosa che è addirittura essenziale per vivere, scopre La Parola, quel Bene detto da Dio, quelle 10 parole che danno senso, direzione, gusto alla vita. 

 

#7 A coltivare l’umiltà senza apparire (Matteo 6,17-18)

“Tu invece, quando digiuni, profumati la testa e lavati il volto, perché la gente non veda che tu digiuni, ma solo tuo Padre che è nel segreto; e il Padre tuo, che vede nel segreto, ti ricompenserà”. 

Digiunare non è qualcosa che si fa per sembrare migliori, non è una gara né un motivo di vanto, ma un gesto per liberarsi del “di più”, per lavorare su se stessi, per avvicinarsi a Dio nel profondo del cuore, senza maschere .

 

#8 A costruire la pace (Isaia 58,6)

“Non è piuttosto questo il digiuno che voglio: sciogliere le catene inique, togliere i legami del giogo, rimandare liberi gli oppressi e spezzare ogni giogo?” 

Ogni digiuno, per essere efficace, deve portare a dei frutti, a dei cambiamenti interiori significativi. Digiunare significa disintossicarsi da tutto ciò che inquina le nostre relazioni, la nostra capacità di amare. Il digiuno cristiano, accompagnato dalla preghiera e dalla carità, serve a liberarsi dall’orgoglio, imparare a perdonare e costruire la pace.

 

Fonte: corxiii