Domenica dopo l’ottava del Natale

Domenica dopo l’ottava del Natale

5 gennaio 2020 – Anno A

Vangelo di Luca 4, 14-22

Commento di suor Simona Bisin, FMA

 

Oggi Gesù realizza la buona notizia che libera l’uomo da ogni forma di chiusura per aprirlo alla vita in pienezza. Inizia il ministero di Gesù. Un ministero che annuncia il compimento di un’attesa, di una salvezza tanto desiderata.

 

Gesù torna in Galilea, torna a casa, nella sua terra, nel luogo che l’ha visto crescere e diventare uomo, tra la gente che ha vissuto accanto a lui per molti anni senza scorgere nulla di straordinario nel suo parlare e nel suo agire. Ma oggi ritorna in modo nuovo, “con la potenza dello Spirito”, e da esso si lascia guidare in atteggiamento di docilità.

 

Gesù entra in Sinagoga, spazio di condivisione della fede e compie i gesti usuali, tipici della religiosità di Israele. Gesù si mette in ascolto delle Scritture, si inserisce nel solco dei Profeti, ma questo rotolo nelle mani di Gesù e con la voce di Gesù si trasforma in qualcosa di più grande di una profezia antica. Oggi Gesù si presenta come compimento delle Scritture, benedizione di Dio e realizzazione delle promesse. Gesù sa interpretare le Scritture nell’oggi del presente e incarnarle nei gesti che, di lì a poco, renderà Lui stesso visibili: gesti carichi di vita, di bene, di liberazione, di misericordia.

 

È una storia che chiede di coinvolgerci in prima persona nella consapevolezza che l’ “Oggi” è l’ “Oggi” che Dio rivolge anche a me ogni volta che mi metto in ascolto della Parola di Dio.
Oggi, cioè qui, adesso, per me. Un oggi che vale sempre.

 

Gesù, all’inizio di un nuovo anno, ci invita a credere al suo messaggio e a farlo diventare strumento di discernimento per la nostra vita e le nostre scelte quotidiane. L’invito può essere quello di diventare amanti frequentatori della Parola di Dio perché questa diventi nutrimento per la nostra vita, guida ai nostri passi e si trasformi in gesti e in parole di benedizione e liberazione per noi stessi e per le persone che avviciniamo.

Solo così potremo diventare autentici testimoni del Suo Volto.