Natività

da | 22 Dic 2015 | Film

In occasione del Santo Natale vi proponiamo alcune belle immagini del film “Nativity” accompagnato dalle note di Breath of Heaven  (Mary’s Song) di Amy Grant .

Il film è proposto per le festività natalizie dalla rete satellitare di Sky.

Nativity traspone gli eventi della vita di Maria, a partire da un anno prima della nascita di Gesù sino alla fuga di Giuseppe, Maria e del Bambino in Egitto, traendo spunto soprattutto dai Vangeli di Matteo e Luca. Il racconto di Matteo per gli avvenimenti precedenti e seguenti alla nascita di Gesù e il racconto di Luca per la descrizione dei particolari.

Guida personale al film

Nativity è ricco di spunti per la riflessione personale durante la preghiera e la lettura quotidiana della parola di Dio.

  • Prima di vedere il film, leggete lentamente Matteo 1-2, a voce alta o in silenzio, riflettendo sul significato di questi capitoli.
  • Dopo aver visto il film, prendetevi un po’ di tempo per riflettere sulle emozioni che ha suscitato in voi.
  • Leggete lentamente Luca 1-2, a voce alta o in silenzio, ricordando come la natività è stata rappresentata nel film. Tenete presente che il racconto di Luca si concentra sui particolari della nascita di Gesù.

NATIVITY
USA, 2006
Regia: Catherine Harwicke
Genere: Biblico
Destinatari: Tutti

Note

Il film, pur nella sua semplicità, è generalmente ben costruito.
La sceneggiatura sottolinea come Dio compia azioni straordinarie con persone assolutamente ordinarie, di queste viene ben descritta l’interiorità, dandoci la possibilità di conoscere e provare con loro l’esperienza stravolgente come quella dell’Incarnazione.
Il film, girato in formato 35 mm, è ricco di primi piani che conferiscono ancor più intimità tra il pubblico e i personaggi biblici.
Particolarmente efficaci le scene di vita quotidiana,molto bella la prima comparsa di Maria mentre semina nei campi,come quella dei pastori a Betlemme,forse un pò meno riuscite quelle dal più alto contenuto misterico come le apparizioni dell’angelo e quelle del deserto lungo il cammino dei Magi. Inoltre ci sembra lacunosa l’attenzione alla formazione religiosa che fin da bambini gli ebrei ricevevano e che farebbe meglio comprendere come Maria abbia potuto leggere dalle parole dell’angelo il compiersi del disegno salvifico di Dio e,pur non comprendendo il come, abbia accolto su di sè il volere di Dio.
Interessante scelta della regista di far elevare a Maria le parole del Magnifcat non al momento dell’incontro con la cugina Elisabetta, ma dopo la nascita del Bambino, quando ha più appieno fatto esperienza delle meraviglie che Dio ha compiuto e del mantenimento delle Sue promesse.
Con Elisabetta, Maria semplicemente si chiede come Dio abbia potuto scegliere lei che è niente, in richiamo allo sguardo di Dio che si posa sull’umile ancella.
Certamente una parola chiave che potremo assumere per questo film è il viaggio, significativo il viaggio interiore che Maria e Giuseppe compiono in parallelo a quello geografico che da Nazaret li porta a Betlemme; un viaggio di scoperta e superamento delle proprie paure per aprirsi quasi inconsapevolmente al volere impensabile di Dio. Maria, davanti ai dubbi non del tutto superati di Giuseppe, dice: Su questo Bambino c’è un volere più grande della paura…
E infine ci piace evidenziare come il film dia un ritratto attento di Giuseppe, si rivaluta l’importanza di questo personaggio, spesso messo al margine. È toccante il cambiamento che avviene nella sua vita quasi in controluce a quello di Maria, la quale, quando stanno ormai per giungere a Betlemme per il censimento, rivolta al bimbo che porta in grembo esclama un bel inno di lode verso Giuseppe: Figlio mio, un uomo buono e giusto ti aiuterà a crescere. Nessun altro uomo come lui è disposto a dare tutto se stesso..