La verità del cuore

da | 7 Feb 2017 | Genitori

La verità del cuore preghiera davanti a Dio

A casa dei miei genitori c’è un appuntamento fisso alle 18.00 ed è la recita del rosario in diretta da Lourdes su TV 2000. Spesso questo coincide con il mio arrivo frenetico e dirompente da loro per recuperare mia figlia, magari anche qualche vivere per inventare una cena da lì a poco e andare a casa mia. In questa concitazione spesso pochi minuti prima delle sei è facile intravedere e sentire qualche stralcio della predica di Papa Francesco della messa della mattina in Santa Marta (ambita penso da molti come i biglietti del concerto degli U2). Allora ci fermiamo e ascoltiamo; Amelia, mia figlia, comincia ad inviare baci verso la TV perché anche se ha solo 17 mesi ha compreso che Papa Francesco è una persona a cui tutti vogliono molto bene.

Dalla meditazione mattutina di Papa Francesco nella Cappella di Santa Marta di martedì 24 Gennaio 2017:
E allora, giacché il Signore chiama «ognuno di noi» e «tutti i giorni», c’è da chiedersi: «Come è la mia risposta al Signore?». È la risposta dell’“eccomi”, ha incalzato il Pontefice, «o mi nascondo? O fuggo? O faccio finta? O guardo da un’altra parte?».

Qualcuno potrebbe anche avere un dubbio: «Si può discutere» con il Signore? «Sì — ha risposto Francesco — a lui piace. A lui piace discutere con noi». Per questo, ha raccontato, quando «qualcuno mi dice: “Ma, padre, io tante volte quando vado a pregare, mi arrabbio con il Signore…”», la risposta è: «Anche questo è preghiera! A lui piace, quando tu ti arrabbi e gli dici in faccia quello che senti, perché è padre! Ma questo è anche un “eccomi”».

Pochi minuti ma parole di una intensità e verità importantissima per me. Si può essere arrabbiati con Dio! Raccontare a Dio questa rabbia significa che Dio ci vuole veri davanti a lui. Vuole la sincerità del nostro cuore anche quando questa prevede rabbia, incomprensione, delusione, gelosia. La verità del nostro cuore diventa preghiera davanti a Dio e questo rende la preghiera una bellissima forma di connessione con Dio.

La vera preghiera, quindi presuppone conoscersi, presuppone interrogarsi sulle nostre emozioni e non temere quelle difficili da esprimere. Presuppone scavare dentro le nostre quotidianità e offrire a Dio la nostra umanità migliore.

Una relazione non è positiva, infatti, se è sempre priva di tensioni, litigi e delusioni. Una relazione è importante e buona se è vera se resiste anche quando ci si arrabbia con l’altro e glielo si comunica. Tanti al primo conflitto o incomprensione scappano perché temono di gestire questo conflitto e preferiscono abbandonare il rapporto. Un padre o una madre invece non abbandonano mai.

Questo è anche un caposaldo della psicologia: quando vuoi costruire una relazione parti dal vero. Parti da chi sei e non dalla immagine di chi vorresti essere. Scava dentro di te e recupera il tuo sentire senza paura che questa emozione ti si riversi contro come un’onda che ti travolge. Non fare sorrisi se nel cuore non hai una vera gioia; nessuno deve o può essere perfetto. Comunica quello che provi e con l’altro ci sarà vera costruzione.

Link per leggere l’intera meditazione:
http://w2.vatican.va/content/francesco/it/cotidie/2017/documents/papa-francesco-cotidie_20170124_uno-dopo-laltro.html