La maratona della libertà

da | 22 Mag 2019 | Giovani

La maratona della libertà

Striscia di Gaza: giovani israeliani e palestinesi costruiscono la pace a colpi di pedale e di video-chiamate Skype

Una pedalata in bici per la libertà e la pace e rompere il silenzio che ruota intorno a ciò che sta accadendo al confine della Striscia di Gaza: ad organizzarla, il 17 maggio, è il Comitato giovanile di Gaza (Youth Committee), fondato nel 2010 da Rami Aman, ingegnere oggi 38enne, con lo scopo di collegare, attraverso la rete e i social media, i giovani di Gaza con i loro coetanei israeliani e spezzare così l’isolamento in cui vivono.

Centocinquanta giovani, provenienti dai 5 governatorati della Striscia, hanno pedalato dal centro di Gaza City, fino al confine con Israele, mostrando striscioni inneggianti alla pace e alla libertà. All’evento, che porta significativamente il titolo di “Freedom Marathon” (maratona della libertà) stanno lavorando anche altre organizzazioni e gruppi attivi all’interno della Striscia.
Tutti con l’obiettivo dichiarato di far conoscere a quanta più gente possibile le azioni promosse dalla società civile gazawa per favorire la pace e la libertà per Gaza e per i “vicini israeliani”.
Analoga pedalata ha avuto luogo, nello stesso giorno e nella stessa ora, sul lato israeliano del confine con Gaza. Ad organizzarla saranno giovani attivisti israeliani.

La maratona della libertà non è l’unica attività promossa dal Comitato giovanile di Gaza. Solo nell’ultimo anno si contano almeno 24 eventi di pace e di incontro. Tra questi, segnalano dallo Youth Committee, l’operazione “Claeaning the hate” (spazzare via l’odio) che ha visto giovani palestinesi e israeliani impegnati con varie attività nel campo del mutuo rispetto e della conoscenza. Lo scorso settembre è stata lanciata “Peace carpet” (tappeto di pace). I giovani gazawi, con il sostegno di donne israeliane, hanno distribuito nella Striscia e in Israele indumenti con messaggi e disegni di pace così da favorire relazioni durature e sostenibili. Altri progetti hanno coinvolto musicisti israeliani e giovani di Gaza.
In un caso è stato preparato un video sulle note del famoso brano di Bob Marley, “One love”, intitolato “One Love… One heart”.

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