Erano undici (più Maria Ausiliatrice)

Di don Francesco Motto

 

«Siete poche, sprovviste di mezzi, e non sostenute dall’approvazione umana. Niente vi turbi. Le cose cambieranno presto».

Il 5 agosto di centocinquant’anni a Mornese di Alessandria un gruppetto di undici ragazze del Monferrato – per lo più native di Mornese e varie con il medesimo cognome Mazzarello – si impegnava a realizzar un progetto di don Bosco: quello di dare inizio ad un Istituto religioso, che si impegnasse nella “cristiana e civile educazione” delle ragazze del popolo, così come i Salesiani da anni già facevano in favore dei giovani poveri ed abbandonati. Ricevettero il nuovo abito, il crocifisso e professarono per tre anni il voto di povertà, castità e obbedienza. Altre quattro ragazze presenti, invece, ricevettero semplicemente l’abito da novizia e la medaglia di Maria Ausiliatrice.

 

“La funzione fu commoventissima – si legge nel verbale dell’avvenimento datato 8 agosto 1872 – e v’intervenne per grazia speciale del Signore altresì il prefato molto reverendo don Giovanni Bosco, che più non si aspettava per sua malferma salute; e le novelle religiose ebbero la consolazione di ricevere dalla sua bocca gli avvertimenti più importanti per corrispondere alla grazia della vocazione nell’Istituto religioso da esse abbracciato”.

 

Don Bosco, sofferente, che fino allora con altri sacerdoti aveva assistito alla funzione presieduta dal vescovo di Acqui, monsignor Giuseppe Maria Sciandra, prese la parola e fra l’altro disse rivolgendosi alle undici neoprofesse: «Voi ora appartenete ad una Famiglia religiosa che è tutta della Madonna; siete poche, sprovviste di mezzi, e non sostenute dall’approvazione umana. Niente vi turbi. Le cose cambieranno presto e voi avrete tante educande da non sapere più dove metterle e non solo educande, ma anche tante postulanti da trovarvi nell’imbarazzo della scelta. Sì, io vi posso assicurare che l’Istituto avrà un grande avvenire, se vi manterrete semplici, povere, mortificate».

 

 

Parole profetiche

Col senno di poi è facile per noi affermare che queste parole sono state profetiche. Le undici prime Figlie di Maria Ausiliatrice sono diventate decine di migliaia; un secolo dopo erano 18 mila, sparse nei cinque continenti. Vivente don Bosco erano già in Patagonia, prima della fine del secolo erano alla “fine del mondo” nella Terra del Fuoco. Le poche educande della prima ora, quella di Mornese, sono diventate, come aveva prospettato don Bosco, decine di migliaia, accolte in migliaia di case. Le ex allieve sono ormai milioni sparse sotto tutti i cieli.

 

 

E oggi?

Avrà don Bosco sognato anche l’oggi, il 2022, delle Figlie di Maria Ausiliatrice? Nessuno può saperlo, è una storia sconosciuta, come recita questa rubrica. Ma le FMA non demordono ed ecco che ti organizzano un grande evento, un Convegno internazionale che si terrà a Roma, 25-30 settembre 2022, e sarà online in cinque lingue su l’Apporto delle Figlie di Maria Ausiliatrice all’educazione (1872-2022). Percorsi, sfide e prospettive.

 

La riflessione partirà da dati storici per fare il punto su alcuni aspetti del contributo delle fma all’educazione e individuerà percorsi diacronici e sincronici, ricavando dai dati statistici sulle persone, le opere e la geografia delle comunità, degli elementi utili ad una riflessione critica. L’esperienza salesiana incarnata in alcune figure di suore fma particolarmente incisive in diversi contesti stimolerà il confronto con le sfide del presente, per rilanciare la loro missione educativa nell’oggi e soprattutto nel domani.

 

Con un ampio coinvolgimento delle comunità educanti dei cinque continenti le organizzatrici hanno indagato con una attenta ricerca come è vissuto e compreso attualmente il sistema preventivo, in modo da individuare percorsi e prospettive per il futuro dell’educazione, proprio alla luce dello spirito che caratterizza la Famiglia salesiana nella Chiesa e nella società. Il confronto con alcune “buone pratiche” attuali avrà lo scopo di mettere in dialogo fra loro idee, visione e concretezza, come è tipico di chi deve guardare avanti, prevenire e aprire strade perché i giovani possano percorrerle sulle loro gambe, da protagonisti attivi e propositivi, da “buoni cristiani e onesti cittadini” del XXI secolo, come direbbe don Bosco.

 

Il convegno si rivolgerà pertanto a educatori, educatrici e a studiosi, a istituzioni e a persone comunque interessate, che hanno a cuore il futuro dei giovani e un nuovo modello di sviluppo, con particolare attenzione alle risorse femminili per la cura dell’umano nel senso più pieno. La presenza e la partecipazione al convegno di personalità provenienti dai contesti culturali più diversi è indice della varietà dei popoli con cui sono venute in contatto le comunità delle FMA in 150 anni, sempre a servizio dell’educazione, per assecondare il desiderio di sviluppo soprattutto di chi parte svantaggiato.

 

Evidentemente nelle tre sessioni del convegno si toccheranno temi comuni e aspetti specifici, cercando i significati che uniscono la Famiglia salesiana nella missione al di là delle parole, ma anche ridando significato alle parole classiche del sistema preventivo, messe alla prova del tempo.

 

Tutti i lettori sono invitati a informarsi ed eventualmente a partecipare al convegno, che intende essere un grande incontro internazionale all’insegna della speranza: www.convegnofma150.org

 

 

Fonte: bollettinosalesiano