Le suore educatrici raccolgono la sfida ecologica

– suor Maridele Sandionigi –

 

Una terra che brucia

Come ci ricorda Papa Francesco «la nostra terra brucia», le popolazioni dei territori più ricchi di risorse sono le più povere, spesso costrette a subire la fame, le violenze e i soprusi causati da un paradigma economico ingiusto, segnato dallo sfruttamento e dall’oligarchia, irrispettoso delle sovranità nazionali.

 

La svolta dell’ecologia integrale

Nell’enciclica Laudato Si’ il Papa offre una possibile soluzione al «paradigma tecnocratico dominante»: l’ecologia integrale. Propone cioè una visione della vita «a 360°», a partire dalla convinzione che tutto nel mondo è connesso, che siamo interdipendenti gli uni dagli altri e dipendenti dalla nostra madre terra.
Sostituire un paradigma diffuso è una questione di educazione e, come Figlie di Maria Ausiliatrice, vogliamo essere in prima linea in questa sfida epocale: non solo stiamo rivedendo nelle nostre scuole i programmi di insegnamento nella prospettiva dell’Economia civile e della WE-economy, ma sensibilizzando i ragazzi attraverso esperienze concrete. Mostre, esperienze a contatto diretto con la natura, uscite didattiche, interventi ecologici in collaborazione con le associazioni ambientaliste facendo sperimentare ai ragazzi le meraviglie della biodiversità.

La povertà causata dalla guerra in Ucraina ci ha messo in ascolto del grido dei poveri e ha attivato una risposta di solidarietà con raccolte di fondi e di materiali, da noi direttamente portate a L’viv. Ancora: Economy of Francesco, vero processo di conversione all’ecologia integrale, ci ha visto partecipare alle giornate di Assisi e alle maratone di lettura a favore delle donne afghane e iraniane. Tutto l’Istituto è coinvolto. Ogni comunità educante, ogni scuola e ogni oratorio sono stati invitati a iscriversi alla Piattaforma di iniziative Laudato si’.

 

Nuovi progetti

C’è in cantiere un altro progetto: «Mangiatene tutti». Il titolo vuole essere evocativo di un duplice significato: spirituale – l’invito di Gesù nell’ultima cena – e sociale – «porre fine alla fame, raggiungere la sicurezza alimentare, migliorare la nutrizione e promuovere un’agricoltura sostenibile» (obiettivo 2 Agenda 2030). L’intento è quello di proporre un’alimentazione sana e sostenibile. Scegliere un tipo di alimentazione piuttosto che un altro è un meccanismo potente di cambiamento: significa premiare un modello produttivo ed economico invece di un altro. Il cibo, poi, è da sempre un elemento vitale nei rapporti affettivi e nell’integrazione tra popoli e culture. E nella mediazione dei rapporti con il divino, nell’espressione della spiritualità e della trascendenza ha sempre avuto un ruolo centrale.

 

 

Fonte: L’Osservatore romano