– Redazione –
Venerdì 13 giugno, nella Sala del Concistoro del Palazzo Apostolico Vaticano, il Santo Padre Leone XIV ha presieduto la celebrazione dell’Ora Terza e il Concistoro Ordinario Pubblico per la Canonizzazione di alcuni Beati, tra cui Maria Troncatti, religiosa professa della Congregazione delle Figlie di Maria Ausiliatrice.
Un annuncio atteso da diversi mesi, dopo che il 25 novembre scorso papa Francesco aveva autorizzato il Dicastero delle Cause dei Santi a promulgare il decreto riguardante il miracolo attribuito alla beata. Un annuncio, quello della canonizzazione di suor Maria Troncatti, che è motivo di rendimento di grazie a Dio e di grande gioia per tutta la Chiesa, in particolare per le Figlie di Maria Ausiliatrice e la Famiglia salesiana, per la Chiesa bresciana, che ha dato i natali alla nuova santa e quella di Sucua, luogo della sua donazione tra gli indigeni.
“Madre, Missionaria, Artigiana di Pace e Riconciliazione”: è questo lo slogan scelto dall’Istituto delle Figlie di Maria Ausiliatrice per celebrare la loro prima santa dopo la fondatrice Maria Domenica Mazzarello; un messaggio tanto profondo quanto attuale, che delinea i tratti fondamentali di questa figura di santità di squisita umanità (madre), annunciatrice indomita (missionaria), che è stata disposta ad offrire la vita per la riconciliazione dei popoli indigeni tra i quali operava (artigiana di pace e riconciliazione).
Una santa bresciana proprio nell’anno del Giubileo: un dono che riaccende la speranza nella nostra Chiesa, visitata in modo così straordinario dal Signore Gesù; una santa salesiana, che ci richiama l’attenzione alla porzione più fragile e preziosa della società: quella dei bambini, ragazzi e giovani che in questi giorni stanno popolando i grest dei nostri oratori e ai quali siamo chiamati ad annunciare la Buona Notizia di un Dio che bussa alla loro porta per mostrare loro il sogno di felicità piena che è la vocazione; una canonizzazione proclamata nel primo Concistoro Ordinario di Leone XIV, che porta in sé la freschezza dei nuovi inizi; ed infine, una santa missionaria, che ci aiuta a spalancare gli orizzonti del cuore e della vita e richiama ogni uomo e donna di oggi alla sola logica dell’amore: quella del dono totale, disposto a perdere tutto, anche la vita, per gli altri, ad imitazione di Cristo. Una provocazione fortissima che richiama all’importanza di vedere la grandezza di tante vite che, anche nelle nostre case, si spendono, nel nascondimento quotidiano, per amore al prossimo. Dunque, si annunciano mesi di Grazia per la Chiesa bresciana, chiamata a vivere questo dono come un’opportunità straordinaria per il rilancio del cammino di santità delle nostre parrocchie.